Indice PIL di life giving-life (1)

Progettare il futuro.

Abbiamo concluso in questo modo la precedente riflessione: la prima cosa da costruire per cambiare il modello di sviluppo sono gli indici del suo dinamismo in modo da poterne pilotare la costruzione nello spazio e nel tempo. Il futuro  Life giving-life inizia dalla capacità di generare le risorse per la sua costruzione (generazione di surplus di risorse utili capitalizzate oppure no da investire, di “risparmio”), il futuro cresce attraverso il lavoro dell’uomo con l’investimento della risorsa nel dinamismo socio-economico-ambientale, il futuro viene guidato durante questa costruzione attraverso indici capaci di prefigurare il risultato futuro fin da prima che esista.

Misurare il futuro, sembra una contraddizione in termini ma invece non lo è. Stiamo anche oggi vivendo una battaglia tra UE ed Italia basata sulla differenza circa la predizione del futuro (economico), predizione che chiamano “stime di crescita” : per realizzare queste stime di crescita modifichiamo tutto il sociale, dalla flat tax al reddito di cittadinanza, passando per gli incentivi alle ristrutturazioni, la sanità, le pensioni, la scuola,.. . Il compito di un patito che si rispetti è dunque saper pensare e sopratutto misurare il futuro che propone.

Per misurare il futuro che proponiamo abbiamo lo strumento: la matrice dinontorganica operativa. Infatti qualsiasi futuro umano è costruito dal lato qualitativo del lavoro e la matrice, appunto, è lo strumento che misura la qualità del risultato fin dalla sua progettazione. In un certo senso il compito di un politico è simile a quello di un ingegnere che prevede il risultato prima che venga costruita una casa.

La Matrice correla i vari elementi qualitativi essenziali che consentono la sopravvivenza dell’umanità tanto da poter affermare che in assenza anche di uno solo la sopravvivenza umana e/o della società industriale risulta impossibile. Risulta evidente che quando cessa la trasmissione della vita cessa l’umanità e di conseguenza la comunità familiare1. Nello stesso modo è evidente e necessaria la produttività industriale perché dipendiamo da essa, oppure ancora la salute della natura da cui ricaviamo di che vivere dall’aria alla temperatura, alle piante ed animali di cui ci nutriamo. Abbiamo dedicato moltissime comunicazioni a questo problema fondante e delicatissimo di riconoscere i parametri ineliminabili della nostra esistenza, ed anche ora si possono trovare nel sito di Crescita Felice.

Life giving-life completa il PIL (IS_LM) senza sostituirlo.

PIL significa Prodotto Interno Lordo ed è stato completato nel tempo in una formula chiamata IS_LM . Noi nel testo che segue la chiameremo ancora PIL per praticità, perché questa parola è di uso comune e si fa comprendere da tutti.

Come usare la Matrice? La progettazione degli indici richiede di utilizzare lo strumento considerando il suo lato fenomenico ossia il lato misurabile. Da tempo utilizziamo il PIL come esempio e nello stesso tempo conferma delle nostre affermazioni (vedi Oltre il Bipolarismo, i cristiani in Politica). Il PIL lo usiamo perché esso è già presente nella matrice e lega il lato dell’agire sociale a quello economico. Ne consegue che il PIL NON SI PUÒ CANCELLARE ma solo superare completandolo con le parti mancanti. Oggi iniziamo a vedere come.

Primo passo:ricordare ed esplicitare

PIL parte della matrice

Iniziamo da qui: il PIL almeno in parte predice il futuro nonostante tutti si rendono conto della sua insufficienza ma. Come mai?

PIL descrive un ciclo socio-economico-fenomenico

La formula del PIL funziona perché

  1. è un pezzo della Matrice
  2. è costruito su base trascendentale
  3. unisce l’attivazione (educatività) sociale a quella economica
  4. Le attivazioni (educatività di famiglia ed economia) che collega sono impastate di materia2 e quindi misurabili
  5. unisce due educatività (impastate di materia-misurabili) per cui al muoversi dell’una si muove anche l’altra
  6. in definitiva il PIL è un ciclo ineliminabile presente nell’umanità quando la consideriamo come un tutt’uno, quindi sempre presente nel corso degli anni, impastato di materia per cui di esso si può misurare la variazione nel tempo

La formula del PIL

Abbiamo già visto nello studio precedente la corrispondenza con la PIL con la Matrice e come i fattori della formula si ritrovino in ordine nella matrice 3

La matrice contiene tutti i fattori di questa formula globale: li ritroviamo infatti in ordine nella Matrice (dinontorganica) sottostante cerchiati di rosso. L’ordine in cui li osserviamo non è però la riga o la colonna o il ciclo a cui siamo abituati. Per poter utilizzare la matrice per generare l’indice di Crescita Felice TM life giving-life ci occorre capire perché.

L’ordine ciclico fenomenico trascendentale

Urca che paroloni! Fenomenico, trascendentale! In realtà ne conosciamo bene il significato. Fenomenico significa nel senso in cui lo utilizziamo noi significa impastato di materia e sappiamo da Oltre il bipolarismo, i cristiani in politica, che il ciclo trascendentale determina la qualità del nostro futuro e non è altro che la generalizzazione dei princìpi della DSC.

Resta da capire come mai il PIL sia un ciclo trascendentale.

Il ciclo del dinamismo “PIL” si dispone secondo la sequenza trascendentale (educatività. Moralità, socialità, missionarietà→ attivazione educatività). Il ciclo del dinamismo “PIL

  • inizia dall’autoattivazione (educatività) della famiglia ,
  • prosegue con la sua norma costruttiva comunitaria di tipo sociale4
  • che mobilita una società per la vita globale secondo le risorse che si rendono disponibili,
  • incanalate dalla mobilitazione del dinamismo finanziario verso un progetto o l’altro purché vitale e vitalmente operante.
  • La mobilitazione di risorse in denaro può realizzare esiste in quanto mobilita il dinamismo produttivo dell’economia industriale.

Che a sua volta dovrebbe riattivare la famiglia … ma qui troviamo un bucoIn che modo riattiva la famiglia per far ripartire il cicloLa formula non lo spiega.

 

Ripetiamo. Questo ciclo riguarda “dinamismi impastati di materia” (ossia dinamismi fenomenici), collegati tra loro attraverso la trafila trascendentale e quindi misurabili.

 

Qui di seguito possiamo controllare la corrispondenza tra la Matrice e la formula. La formula è la formula-sorgente che comprende tutto l’intero umano: per definizione non può considerare alcun fattore esterno a sé stessa, come avviene per la matrice.

Il ciclo trascendentale fenomenico-fenomenico

Rispetto alla formula classica del PIL ( o IS_LM) oggi facciamo un primo ulteriore passo osservando questa formula attraverso la sua componente trascendentale. Abbiamo visto che nella

Matrice la sequenza dei trascendentali forma un ciclo (descritto dai fattori cerchiati in rosso nella Matrice).

Grazie alla caratteristica della matrice5 li possiamo riunire come qui sotto



L’indice del modello Life giving-life diversamente dal PIL che considera solo l’aumento di produzione, contiene anche il modo in cui la produzione economica attiva la trasmissione della vita. Questa attivazione avviene attraverso le altre parti della Matrice misurabili perché impastate di materia (fenomeniche).

Il ciclo trascendentale economico sociale

In pratica mentre la Formula dal PIL consumista descritta sopra ha solo i cerchi rossi che misurano la capacità di implementare il dinamismo produttivo, quella Dinontorganica aggiunge ad essa anche i cerchi verdi che ne verificano il risultato sociale. Sembra poco, i realtà per la natura essenziale della matrice, cambia il significato di benessere e futuro che da esclusivamente materialista diventa in funzione della attivazione della trasmissione della vita.


Traduzione del PIL in termini trascendentali dinamici

Per tradurre in formula anche questa parte segnalata dai cerchi verdi è opportuno fare un passo indietro e poi due in avanti.

Il “passo indietro” consiste nel cambiare metodo di osservazione e guardare la formula del PIL dal punto di vista dei trascendentali organico dinamici che sono la fonte logica della formula. Lo possiamo fare facilmente leggendo la Matrice. Dal cambio del punto di osservazione otteniamo questa eguaglianza

Ora possiamo scrivere la formula del PIL-trascendentali dinamici (o IS_LM) così

Completamento del PIL in formula universale

Il passo indietro che abbiamo operato ci consente di fare molto agevolmente l’ulteriore passo in avanti : ora aggiungere il ciclo in verde risulta uno scherzo tenendo presente che ciò che ne risulterà non è più il PIL come lo intendevamo prima per il valore essenziale di questo passaggio

Traduzione del PIL in Indice misurabile

Ora possediamo la formula nella sua struttura logica e la dobbiamo tradurre in Indice MISURABILE ossia collegato a dinamismi fenomenici impastati di materia. Della parte della formula che corrisponde al PIL non ci preoccupiamo perché qualcuno lo ha già fatto per noi, ci basta tornare a sostituirla.

Più complesso è identificare e aggiungere gli elementi che possono misurare il ciclo economico familiare. Per fortuna questi elementi li abbiamo già identificati sviluppando la Matrice nelle sue parti ed ora applichiamo solamente; lo facciamo passo per passo a partire dalla educatività economica che corrisponde alla produttività di sistema.

Educatività economico-sociale

Ci sono vari modi di misurare queste entità fenomeniche ma dobbiamo sceglierne uno. La norma costruttiva della produttività di sistema si può misurare attraverso il rendimento che è il rapporto tra la quantità prodotta rispetto all’energia impiegata.

Per calcolare facilmente al prodotto totale dell’economia diamo il suo nome di Prodotto_assoluto (PR) che appunto l’intera Produzione mondiale e l’energia impiegata decidiamo di misurarla arbitrariamente TeraWatt (TW). Quantità prodotta /energia impiegata

In effetti l’autoattivazione della produzione industriale è dinontorganica quando la sua norma costruttiva è il dinamismo verso l’alto rendimento.

Ora non resta che completare il numeratore che ancora si trova espresso in trascendentali con le rispettive unità fenomeniche (impastate di materia).

Socialità economico-sociale

La socialità socio economica è il rapporto tra le logiche della qualità di sistema e sistema di qualità aziendale. Gli elementi fenomenici che mostrano la qualità del sistema economico-sociale sono molteplici, ma anche qui dobbiamo scegliere. Il prodotto del sistema economico è caratterizzato sia dallo scambio di denaro operato dalle imprese come dalle prestazioni senza scambio di denaro come sono quelle familiari e del volontariato. La somma di queste attività genera la totalità del prodotto. Tuttavia fanno parte di Crescita Felice i sistemi di qualità in quanto fondati sui dinamismi per la riduzione dell’energia utilizzata nella produzione e sui dinamismi per la generazione di comunità. Perciò, tra tutti i possibili indicatori scegliamo di usare la diffusione delle reti d’impresa e delle attività di volontariato che usano sistemi di qualità.

RI= reti d’impresa (comunità produttiva con scambio di denaro)

VO = volontariato e scambi familiari (comunità produttiva senza scambio di denaro)

SQ= %modalità di costruirsi aziendale/sociale verso la comunità detto anche Sistema di Qualità

missionarietà economico-sociale

L’Economia organico dinamica di Crescita Felice Tm life giving-life ha come prodotto finale l’utile di sistema (ossia di ogni partecipante). Di conseguenza all’aumentare del prodotto non può corrispondere un aumento della povertà dovuta a cattiva distribuzione della ricchezza. Come conseguenza nella misurazione del “NUOVO PIL”, a questo prodotto interno economico-sociale va tolta la produzione salvifica (S) necessaria a combattere la povertà e a sostenere la trasmissione della vita.

Dal punto di vista dei nostri indici devono perciò entrare tanto la variazione della povertà da misurare sempre rispetto al tempo 0, come la variazione nella trasmissione della vita.

S= fattore salvifico

PV= povertà

FC= figli per coppia.

Questa equivalenza è la formula base per l’equilibrio del “nuovo PIL

Passando dal lato qualitativo a quello quantitativo reso possibile dalla considerazione di strutture dell’agire impastate di materia, ne consegue che le leggi che governano questa formula sono quelle di qualsiasi formula matematica. Per questo motivo la precedente formula salvo errori ed omissioni è possibile esprimerla anche così

o in altre forme. MA, volutamente, in questa sede divulgativa non abbiamo considerato il problema della coerenza delle unità di misura in quanto crediamo non ci competa, almeno per ora.

La nuova formula Y “è una bomba”

Rispetto alla formula attuale che misura solo il futuro generato dall’aumento del prodotto interno lordo materiale (ossia quanto è maggiore il prodotto di quest’anno) questa formula è una bomba perché, rovesciandone la priorità, correla l’ineliminabile ciclo autocostruttivo economico con l’ineliminabile ciclo autocostruttivo deputato alla produzione di società.

La costruzione di futuro che controlla questo indice è qualitativamente del tutto diverso. Alla fine dell’anno quando controlliamo “l’aumento del NUOVO PIL” reagiamo alla sua variazione attivando rimedi diversi.

In questa formula noi correliamo il miglioramento della produzione dell’economia industriale al minor consumo possibile per generarla, alla presenza di povertà, alla distruzione del volontariato, alla distruzione delle comunità, alla distruzione della famiglia, alla mancanza dei figli, ai risultati della competizione mortale socio economica, alle risorse per il miglioramento, alle tasse, agli investimenti pubblici e privati, alla politica economica. Per esempio il PIL diminuisce al diminuire del rendimento (fattore che distrugge l’ambiente), diminuisce al diminuire dei figli per coppia, diminuisce al calare della collaborazione tra imprese.

E quando quando questo PIL è basso lo si corregge verso la vita, e quando è alto siamo felici perché si tratta di Economia Reale. Anche la progettazione del futuro, con le simulazioni che fanno i governi, è molto più precisa e vitale di quella attuale.

La nuova formula è incompleta

La nuova formula ottenuta è molto più bilanciata di quella che usiamo oggi ma ancora incompleta, lo vediamo osservando come la matrice che non sia stata ancora trasportata completamente al suo interno, ma sopratutto in essa è evidente la mancanza dello sviluppo qualitativo dell’ambiente. Per un indice oggi è un gravissimo problema, occorre aggiungere anche questi parametri.. Provvederemo la settimana prossima.

 



1Comunque la si voglia chiamare, da famiglia a coppia di fatto, purché abbia la proprietà interna di trasmettere la vita.

2Il termine tecnico è “fenomeniche”.

3I fattori della formula sono

1. t= tasse

2. b=propensione al consumo (% di aumento della spesa all’aumentare di 1€ )

3. h= risorse da investimento esterno

4. C= necessario alla sopravvivenza

5. I= investimento privato

6. G= investimento pubblico

7. X= investimento estero

8. i= interesse

9. eccetera

4La famiglia è una società oltre che una comunità, non può quindi per il suo stesso esistere fare a meno di avere una norma costruttiva sociale.

5La matrice è una unica struttura essenziale, si può distinguere ma non dividere , di conseguenza qualsiasi sia la Razionalità Interna Oggettiva considerata essa si collega ed è espressione di ogni altra parte.

Gli indicatori del futuro

Gli indicatori del futuro

Queste parole hanno anche un doppio significato. Si può comprendere questa dimensione degli “indici” ripartendo dal risparmio, sia esso costituito da moneta o da “oggetti di mercato” come una casa.

Il politico, abbiamo visto, ha il compito di tenere in moto il ciclo del risparmio, ossia quel ciclo che realizza in continuazione la necessità di mettere da parte risorse per le possibili difficoltà del futuro.

Futuro, è questa la parola chiave che unisce il risparmio all’investimento perché anche l’investimento ha il compito di creare risorse per il futuro1. Risparmio ed investimento hanno bisogno di coesistere.

Già, collaborare, ma per quale investimento? Come si può misurare il risultato dell’investimento?

Sembrano problemi distanti dalla politica (in particolare da quella che ha l’obbiettivo di essere cristiana), ma in realtà tutti i giorni dobbiamo affrontare questo problema: il governo italiano sostiene che contraendo un debito pari al 2,4% del PIL, ci sarà una espansione economica tanto che il PIL del prossimo anno salirà dell’1,5%.

Proprio oggi, sostenuta dall’ennesimo parere autorevole, l’Europa risponde che il progetto non sta in piedi, che la previsione di miglioramento è esagerata (1,1 invece che 1,5), e che facendo altro debito anche quello attuale diverrà impagabile (= outlook negativo): occorre che l’Italia resti dentro i parametri concordati. Questa che ci bombarda ogni giorno alla TV è appunto una battaglia di indici, e questo al di là delle fantasiose sciocchezze con cui i politici italiani giustificano presso l’opinione pubblica le loro rischiosissime scelte (attacco al popolo italiano, un italiano non dovrebbe dire queste cose,…).

La cosa interessante per noi è che “futuro” è la dimensione che unifica risparmio, investimento e indici.

Gli indici misurano il passato (per dirci come sono andate per esempio le elezioni) ma soprattutto misurano la linea di tendenza per farci prevedere come potrebbe andare nel futuro (l’Italia). Queste previsioni vengono utilizzate negli “Exit pool” previsioni del futuro che certo non sono prodotte da maghi. Ma nonostante l’uomo sia libero e possa decidere quel che vuole, tutti sappiamo il risultato delle elezioni prima che avvenga lo spoglio delle schede, spesso con buona precisione.

Ma come si realizzano le previsioni del futuro? Qualsiasi sia il problema, lo strumento per prevedere il futuro spesso è legato alle linee di tendenza contenute negli indici socio economici ambientali. Il futuro si scrive con l’economia che lo realizza. Difatti questi indici regolano la direzione degli investimenti creatori di futuro attraverso uno strumento che chiamiamo Borsa che così diviene “Borsa dei futuri possibili”. L’attività di compravendita di Titoli della Borsa costruisce il nostro futuro, investendo in una costruzione socio economica ambientale invece che in un’altra. Questo è il caso della “Tezla” che vuole produrre automobili elettriche per sostituire quelle attuali: comprando le sue azioni sviluppiamo il “futuro elettrico” dell’automobile .

Riassumendo l’intero problema possiamo osservare come la società industriale globalizzata sia necessitata a costruire il proprio futuro con l’investimento, e lo possa fare esclusivamente con il denaro che è lo strumento per lo scambio a distanza.

In questa situazione ciò che dicono gli indici è legge: quando un indice prevede un futuro negativo (= outlook negativo), qualche millisecondo dopo vengono vendute quelle particolari azioni, o titoli di Stato. E tutto questo, lo sappiamo già, per preservare nel futuro il valore del risparmio odierno. E poiché qualità dell’investimento e qualità del futuro coincidono, nel fare questa operazione , proprio in Borsa si chiude la costruzione di un futuro incerto e se ne apre un altro più certo (in quanto a reddito), anche in modo terribile come è successo alla Grecia.

Il risparmio si innesta nel mercato proprio qui, negli indici costruttori di futuro remunerativo che lo mantenga. Qualsiasi azienda quotata in borsa che vuole sopravvivere ( e nello stesso modo deve regolarsi anche uno stato), deve rispettare gli indici che la misurano e che talvolta non coincidono con i fondamentali economici . Per questo oggi, mentre scrivo, tutti, anche le banche più grandi (o l’Italia), DEVONO avere un profitto consistente dai loro investimenti, anche a scapito di tutti gli altri aspetti: uscire dai parametri degli indici predittori del loro futuro significa morire o avere enormi difficoltà.

Ma allora come si può cambiare?

Conclusione

La prima cosa da costruire per cambiare il modello di sviluppo sono gli indici del suo dinamismo. Crescita Felice life giving-life ci dice: nasco da lì perché il futuro è fatto da risparmio (generazione di surplus di risorse utili capitalizzate oppure no), il futuro è investimento della risorsa ( risparmio e dell’utile, …) in un dinamismo, ed indici capaci di realizzare il futuro misurandolo da prima che esista.

  1. Futuro da costruire (ciclo)
  2. risorsa (risparmio-utile)
  3. dinamismo (indice)
  4. attivazione socio-economica-ambientale (unificazione del capitale-denaro-generazione delle risorse)
  5. reddito universale (utile di sistema, in grado di attivare soci-ec-am).

in grado di realizzare nuove risorse per il dinamismo di soci-ec-am riattivando così il ciclo In questi giorni di battaglia su Outlook e Rating è meglio spiegare di cosa di tratta. Il nostro futuro è determinato dall’investimento e dagli indici che utilizziamo, e questo  per controllare che il nostro risparmio mantenga nel tempo un potere di acquisto costante. Ovviamente al di là delle azioni di  ladroni e furfanti a cui abbiamo lasciato campo libero.

Gli indicatori del futuro

Questa frase ha vari significati. Si può comprendere questa dimensione degli “indicatori” ripartendo dal risparmio, sia esso costituito da moneta o cristallizzato in  “oggetti di mercato” come una casa.

Il politico, abbiamo visto, ha il compito di tenere in moto il ciclo del risparmio, ossia quel ciclo che realizza in continuazione la necessità di mettere da parte risorse per le possibili difficoltà del futuro.

Futuro, è questa la parola chiave che unisce il risparmio all’investimento perché anche l’investimento ha il compito di creare risorse per il futuro2. Risparmio ed investimento hanno bisogno di coesistere.

Già, collaborare, ma in che modo? Come si può misurare il risultato dell’investimento?

Sembrano problemi distanti dalla politica (in particolare da quella che ha l’obbiettivo di essere cristiana), ma in realtà tutti i giorni dobbiamo affrontare questo problema: il governo italiano sostiene che contraendo un debito pari al 2,4% del PIL, nel prossimo anno  ci sarà una espansione economica tanto che il PIL salirà dell’1,5%.

Proprio oggi, sostenuta dall’ennesimo parere autorevole, l’Europa risponde che il progetto non sta in piedi, che la previsione di miglioramento è esagerata (1,1 invece che 1,5), e che facendo altro debito anche quello attuale diverrà impagabile (= outlook negativo): occorre che l’Italia resti dentro i parametri concordati. Questa che ci bombarda ogni giorno alla TV è appunto una battaglia di indici, e questo al di là delle fantasiose sciocchezze con cui i politici italiani giustificano presso l’opinione pubblica le loro rischiosissime scelte (attacco al popolo italiano, un italiano non dovrebbe dire queste cose,…).

La cosa interessante per noi è che “futuro” è la dimensione che unifica risparmio, investimento e indici.

Gli indici misurano il passato (per dirci come sono andate per esempio le elezioni) ma soprattutto misurano la linea di tendenza per farci prevedere come potrebbe andare nel futuro (l’Italia). Queste previsioni vengono utilizzate, per esempio, negli “Exit pool” previsioni del futuro che certo non sono prodotte da maghi. Ed infatti, nonostante l’uomo sia libero e possa decidere quel che vuole, tutti sappiamo il risultato delle elezioni prima che avvenga lo spoglio delle schede, spesso con buona precisione.

Ma come si realizzano le previsioni del futuro? Qualsiasi sia il problema, lo strumento per prevedere il futuro spesso è legato alle linee di tendenza contenute negli indici socio economici ambientali. Il futuro si scrive con l’economia che lo realizza. Difatti questi indici regolano la direzione degli investimenti creatori di futuro attraverso uno strumento che chiamiamo Borsa che così in pratica  diviene “Borsa dei futuri possibili”. L’attività di compravendita di Titoli della Borsa costruisce il nostro futuro, investendo in una costruzione socio economica ambientale invece che in un’altra. Questo è il caso di “Tezla” che vuole produrre automobili elettriche per sostituire quelle attuali: comprando le sue azioni sviluppiamo il possibile “futuro elettrico” dell’automobile .

Riassumendo l’intero problema possiamo osservare come la società industriale globalizzata sia necessitata a costruire il proprio futuro con l’investimento, e lo possa fare esclusivamente con il denaro che è lo strumento per lo scambio a distanza.

In questa situazione ciò che dicono gli indici è legge: quando un indice prevede un futuro negativo (= outlook negativo) o una diminuzione  di valore nel dinamismo (rating), qualche millisecondo dopo vengono vendute quelle particolari azioni, o titoli di Stato. E tutto questo, lo sappiamo già, per preservare nel futuro il valore del risparmio odierno. E poiché qualità dell’investimento e qualità del futuro coincidono, nel fare questa operazione , proprio in Borsa si chiude la costruzione di un futuro incerto e se ne apre un altro più certo (in quanto a reddito), anche in modo terribile come è successo alla Grecia.

 

Il risparmio si innesta nel mercato proprio qui, negli indici costruttori di futuro remunerativo che lo mantenga. Qualsiasi azienda quotata in borsa che vuole sopravvivere ( e nello stesso modo deve regolarsi anche uno stato), deve rispettare gli indici che la misurano e che talvolta non coincidono con i fondamentali economici . Per questo oggi, mentre scrivo, tutti, anche le banche più grandi (o l’Italia), DEVONO per lo meno mostrare  un profitto consistente dai loro investimenti, anche a scapito di tutti gli altri aspetti: perché uscire dai parametri degli indici predittori del loro futuro significa morire o avere enormi difficoltà.

Ed allora come si può cambiare modello?

Conclusione

La prima cosa da costruire per cambiare il modello di sviluppo sono gli indici del suo dinamismo. Crescita Felice life giving-life ci dice: nasco da lì perché il futuro è fatto da risparmio (generazione di surplus di risorse utili capitalizzate oppure no), il futuro è investimento  in un dinamismo della risorsa (di risparmio e dell’utile, …), ed indici capaci di realizzare il futuro misurandolo da prima che esista.

Ciclo 

  1. Futuro da costruire (dinamismo unitario) in senso vitale e vitalmente operante ( live giving-life)
  2. risorsa (risparmio-utile)
  3. dinamismo (indice)
  4. attivazione socio-economica-ambientale (unificazione del capitale-denaro-generazione delle risorse)
  5. reddito universale (utile di sistema, in grado di attivare soci-ec-am).

 

in grado di realizzare nuove risorse per il dinamismo di soci-ec-am riattivando così il ciclo

 

Un caro saluto

Roberto Roggero


Ciò che genera il futuro è la risorsa disponibile considerata in generale. Essa prende vari nomi: il profitto aziendale che ogni anno un’azienda investe per garantirsi un futuro, l’investimento pubblico che lo stato utilizza per migliorare il proprio futuro, l’investimento privato che … .

1Ciò che genera il futuro è la risorsa disponibile considerata in generale. Essa prende vari nomi: il profitto aziendale che ogni anno un’azienda investe per garantirsi un futuro, l’investimento pubblico che lo stato utilizza per migliorare il proprio futuro, l’investimento privato che … .

2

Valutare per unire

Ci sono in internet interventi molto interessanti sul debito pubblico. Spesso però contengono “corpi estranei” che rischiano di vanificare quanto c’è di buono. Prima di ascoltarli occorre quindi avere ben presente tre setacci per valutare il reale-economico.

Primo setaccio: le fonti.

Tutto ciò che precede la rivoluzione industriale (ossia l’economia che stiamo vivendo) non è paragonabile all’economia pre-industriale del medio evo o della Mesopotamia: le regole di un periodo sono coerenti tra loro e decisamente diverse dall’altro.

Prendiamo per esempio il debito nel mondo biblico.

Le regole erano semplici e collegate all’equivalenza denaro-lavoro persona. Già, perché per produrre lavoro era necessario passare da una persona

  1. Contraevi un debito in moneta
  2. restituivi la moneta avuta in prestito.
  3. Quando non riuscivi a restituire la moneta restituivi il denaro avuto in prestito attraverso il tuo lavoro, diventando schiavo finché non avevi pagato il debito contratto1
  4. ogni tanto la situazione debitoria veniva azzerata con un anno giubilare in cui venivano liberati gli schiavi, si dava loro gli strumenti per vivere e il gioco ricominciava nel senso che il ricco rimaneva ricco, però i debiti pregressi venivano condonati.

L’equivalenza diretta denaro-lavoro produttivo era evidente perché lo strumento per zappare un campo era mediato dalla persona e le abilità tecniche risiedevano in massima parte nella persona. Quando desideravi scrivere una lettera ad una tua filiale in Siria dovevi rivolgerti ad una persona-scrivano, ossia ad una persona con le capacità tecniche per farlo, perché la capacità tecnica si accumulava in massima parte dentro la persona.

Nel 2018 non c’è più questa equivalenza diretta denaro-lavoro produttivo-persona, non c’è più perché la tecnica si accumula al di fuori della persona, si accumula nell’umanità il cui dinamismo la persona deve rincorrere in continuazione. Quando oggi devo comunicare con la mia filiale in Siria o addirittura in Nuova Zelanda mi basta comporre il numero di telefono. Questo telefono non è più costruito dalla tecnica-capacità di una persona , ma da macchine. Si tratta di una scelta obbligata perché oggi la persona non riesce a generare con le proprie mani una qualità equivalente a quella delle macchine.

Oggi occorre prendere atto che ciclo debito-restituzione-schiavitù-giubileo-nuovo debito non è più applicabile, né nella sua interezza e tanto meno solo una sua parte ( ed esempio solo il giubileo).

Prima Conclusione: primo setaccio, i criteri portati a fondamento devono riguardare la rivoluzione industriale degli ultimi 100 anni, gli altri sono inevitabilmente obsoleti.

Un criterio non ha valore perché lo ha detto/applicato il Deuteronomio, Hammurabi o San Francesco, ma dobbiamo agire come un setaccio che “sceglie criticamente” ciò che ci viene proposto senza bloccare tutto.

Secondo setaccio: i 5 perché.

Non voglio tediare ancora sulla “regola dei cinque perché” che abbiamo già trattato e ci rivela un ciclo, ma è interessante comprendere cosa avviene dentro la nostra testa quando questa regola non si conosce.

Supponiamo che io affermi

ad un certo punto la Banca d’Italia scelse istituzioni qualificate estere a cui proporre l’acquisto del nostro debito.”

Quando calo nella testa di chi ascolta una informazione avulsa dal contesto sembra che si sia trattato di una decisione arbitraria di carattere politico,  da cui segue che un’altra decisione di carattere politico uguale e contraria è la strada adatta e possibile per cambiare le cose.

Il ciclo va sempre precisato nella sua interezza. Prendiamo ad esempio una esperienza che abbiamo fatto tutti: la telefonata ad un medico.

Se noi dicessimo solo

  1. dottore sto male il medico non saprebbe che rispondere, per cui siamo costretti a precisare il perché
  2. dottore sto male perché ho la febbre a 40°. A questo punto il dottore potrebbe ordinare della tachipirina, ma se tutto si fermasse lì il dottore sarebbe radiato dall’albo dei medici, perché la febbre ha una causa. E quindi, per conoscerla, il medico viene a visitarci.
  3. Dottore sto male perché ho la febbre a 40°” richiede un altro perché, in quanto è è la polmonite che ha generato la febbre a 40°. La terapia cambia, perché oltre alla “pezza” della tachipirina in grado di abbassare d’urgenza la febbre devo aggiungere la “cura” per la polmonite: serve un antibiotico. Ma quale?
  4. perché ha preso la polmonite?” La visita del medico continua fino a sospettare che la polmonite sia provocata da un determinato ceppo batterico che ho contratto in ospedale me
  5. ntre assistevo mio padre. Sospettata la probabile causa al medico serve un analisi per sapere quale sia questo batterio oppure un antibiogramma per sapere come eradicarlo. Quindi la terapia che
    1. inizialmente è solo tachipirina
    2. è diventata antibiotico con
    3. prescrizione di antibiogramma per assicurarsi che non si tratti si “streptococcus aureus”
  6. Al quinto perché … integro la terapia antibiotica e posso finalmente guarire.

 

Non usare i 5 perché e rimanere solo al primo aspetto del problema IMPEDISCE di affrontare e risolvere il problema anche nell’esempio “ad un certo punto la Banca d’Italia scelse istituzioni qualificate estere a cui proporre l’acquisto del nostro debito.” è come dire sto male. Manca il resto del ciclo che STA PRODUCENDO tutto

 

Conclusione. Secondo setaccio.

I dati hanno significato esclusivamente nel loro contesto ciclico. Occorre controllare sempre che la teoria proposta sia riconoscibile in un ciclo autoattivato di 5 perché, caratteristica che ci consente di andare alle cause reali calando il fatto nel reale storico. Sino a che non è chiaro il ciclo sociale di partenza (il modello) meglio evitare di dare giudizi, pro o contro.

Nel nostro caso di esempio va ricordato che al governo in quegli anni c’era la DC, partito  che avevamo eletto noi cattolici, che c’era una battaglia con i sindacati a colpi di sciopero, con il muro di Berlino e l’URSS alla massima espansione planetaria, con la ferita delle brigate Rosse … con la svalutazione continua della lira ( lira e non euro), un inflazione alta, … : la decisione presa difficilmente è stata una scelta sull’onda dell’emozione o basata su un criterio arbitrario di natura politica.

 

Il terzo setaccio, la necessità essenziale

Un ottimo intervento presente sul nostro sito richiede, per essere compreso e valutato tre setacci. L’azione del setaccio non è quella di fermare “la farina” ma di togliere da essa i corpi estranei.

Il primo setaccio va applicato alle fonti: non si possono citare come buone valutazioni economiche che riguardano l’economia pre-industriale. Abbiamo portato l’esempio del “denaro- debito-lavoro-persona-schiavitù”.

Il secondo setaccio riguarda i cicli: non può essere presa come causa credibile qualcosa di diverso da un ciclo socio-economico (& ambientale). I “5perché “2ci aiutano in questa fatica di scoprire i cicli. Quando ascoltiamo dobbiamo essere molto aperti perché è ovvio che nel 90% dei casi colui che parla non ha idea di cosa sia un ciclo ed un modello di sviluppo: essere aperti significa completare nella nostra testa quello che a lui manca. Purtroppo quando non si usano i “5perché” si finisce per riconoscere la causa in un evento specifico sepolto nel tempo o nella cattiva volontà e quindi di “prescrivere una terapia insufficiente”.

Il terzo setaccio è la necessità “essenziale”. Ci sono cose a cui posso rinunciare e cose a cui non posso rinunciare pena la morte. Per esempio non posso rinunciare al cibo, mentre posso rinunciare all’automobile quando il mio lavoro è entro i cinque chilometri da casa, o anche più. Se in quel raggio sono presenti anche i negozi la bicicletta può sostituire l’auto. Solo la prima è necessaria in modo essenziale per me, la seconda è utile od utilissima.

La necessità essenziale cambia al cambiare del ruolo sociale. Con grande probabilità, nel caso noi fossimo titolari di un negozio di alimentari frutta e verdura, un furgone diventa necessità essenziale per l’acquisto dei beni. La necessità è legata alla funzione

Questo terzo setaccio va applicato ad ogni situazione.

Per esempio quando affermo “ la Germania, quando propone l’acquisto del debito ad entità estere, ritira la vendita dei titoli quando la richiesta dell’interesse si alza troppo, diversamente dall’Italia che non lo fa.” mi devo domandare perché.

In questo caso infatti occorre porsi la domanda

Vendere il debito è una necessità essenziale tanto per l’Italia come per la Germania”?

Magari facendo analisi più approfondite scopriremo che l’Italia ha bisogno di quel debito per coprire la spesa corrente (necessità essenziale come lo è mangiare) mentre la Germania propone quel debito per fare un investimento utile, ma non necessario in questo preciso momento e che quindi può rimandare.

Tre conclusioni-strumento

  1. Valutare ogni esempio in relazione alle caratteristiche della fonte
  2. calare sempre l’affermazione nel ciclo socio-economico ambientale che l’ha generata
  3. Rapportare proposte ed affermazioni in relazione al TIPO di necessità (essenziale) da cui nascono o che vanno a colmare.

Fortificati da questi tre setacci possiamo affrontare l’ascolto di questo interessantissimo intervento di Guido Grossi. Con precauzione. https://www.facebook.com/roberto.lorenzetti.siseco/videos/10215195031100481/UzpfSTE2NDA3NTQxODY6MTAyMTU0NTQxNDIxNDAzMTI/?fref=gs&dti=206078172468&hc_location=group_dialog

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1De 15:1 Alla fine di ogni sette anni celebrerete l’anno di remissione. 2 Ecco la norma di questa remissione: ogni creditore che abbia diritto a una prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo prossimo, lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sarà proclamato l’anno di remissione per il Signore. 3 Potrai esigerlo dallo straniero; ma quanto al tuo diritto nei confronti di tuo fratello, lo lascerai cadere. 4 Del resto, non vi sarà alcun bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario, 5 purché tu obbedisca fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, avendo cura di eseguire tutti questi comandi, che oggi ti dò. 6 Il Signore tuo Dio ti benedirà come ti ha promesso e tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno.

7 Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; 8 anzi gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova. 9 Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero iniquo: È vicino il settimo anno, l’anno della remissione; e il tuo occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe al Signore contro di te e un peccato sarebbe su di te. 10 Dagli generosamente e, quando gli darai, il tuo cuore non si rattristi; perché proprio per questo il Signore Dio tuo ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano. 11 Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese.

12 Se un tuo fratello ebreo o una ebrea si vende a te, ti servirà per sei anni, ma il settimo lo manderai via da te libero. 13 Quando lo lascerai andare via libero, non lo rimanderai a mani vuote; 14 gli farai doni dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; gli darai ciò con cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto; 15 ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese di Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha riscattato; perciò io ti dò oggi questo comando. 16 Ma se egli ti dice: Non voglio andarmene da te, perché ama te e la tua casa e sta bene presso di te, 17 allora prenderai una lesina, gli forerai l’orecchio contro la porta ed egli ti sarà schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. 18 Non ti sia grave lasciarlo andare libero, perché ti ha servito sei anni e un mercenario ti sarebbe costato il doppio; così il Signore tuo Dio ti benedirà in quanto farai.

2I 5perché sono scritti uniti perché sono una vera e propria regola, utilizzata nel mondo economico industriale per andare alle cause di un problema. Vedi Taichi Ohno,Lo spirito Toyota,Einaudi 1993, Chiedersi cinque volte «perché» , § Capitolo secondo, L‘evoluzione del sistema di produzione Toyota n°/p. 27