Si usa il termine utile di sistema perché il sistema è soggetto diverso dalla singola persona/parte. Con una analogia paradossale possiamo raffigurare l’utile di sistema con la costruzione della casa mentre il bene comune lo stipendio dei muratori.
Approfondimento 1
É una “questio de re” e “questio de verbis”. In sé i termini sono sinonimi ma nella accezione comune quando tutte le persone ne hanno un utile si pensa di di aver realizzato il bene comune e la cosa si ferma lì. Si tratta di un errore colossale: il sistema socio economico rimane mentre le persone nascono e muoiono in continuazione, evidentemente persone e sistema socio economico non sono la stessa cosa. Un caso tipico è il debito pubblico che oggi conviene a tutti: sembra bene comune ma domani dovrà essere pagato dai nostri figli.
Per evitare questa confusione la parola “bene comune” viene sostituita dalla espressione “utile di sistema” che modifica il soggetto dell’utile che non è più la persona ma è il sistema, ossia la logica di sviluppo che sostiene l’insieme delle strutture sociali ( o sistema sociale). Meglio utilizzare questa espressione anche se di fatto coincide con il “bene comune”.
Per essere realmente “bene comune”/”utile di sistema” è necessario che questo sviluppo socio-economico avvenga in direzione della costruzione di una società in funzione del ciclo di trasmissione della vita.
Ne va del futuro umano.
Approfondimento 2
Nel VECCHIO MODELLO non c’è questa distinzione tra bene comune e utile di sistema, anche nei politici non c’è quasi mai. Nei cattolici la cosa si aggrava ulteriormente per la loro incapacità di ricordare che la persona umana nel cristianesimo è colei che viene salvata non colei che salva: in questo equivoco il bene comune diviene ESCLUSIVAMENTE il desiderio della singola persona.
Il disastro che produce la confusione tra bene comune ed utile di sistema è la distruzione delle strutture sociali, esattamente come sta avvenendo in Catalogna: siamo sempre più incapaci di vederci parte di un tutt’uno più grande di noi e che vogliamo servire. E questo accade dalla famiglia allo stato, passando dalla regione e all’azienda, dalla scuola alla chiesa: tutto ciò che richiede sacrificio evidentemente non è più benessere immediato della persona e va combattuto e possibilmente distrutto. In questa situazione la droga al gioco d’azzardo diventano “diritti umani”. Aiaiaiaiaiiiii.