L’economia di CRESCITA FELICE è una economia organico-dinamica, ossia produce un AUMENTO dell’utile socio-economico di sistema e per la vita: produce un utile per ciascun partecipante al processo economico nel mentre riduce l’energia necessaria a mantenere in vita il sistema socio-economico stesso.
Approfondimento 1
Risulta facile comprendere cosa sia l’utile per ciascun partecipante al sistema socio economico, più difficile comprendere cosa sia un utile socio-economico di sistema perciò partiamo da lì. L’utile di sistema corrisponde alla riduzione della quantità di energia necessaria all’auto-sostenersi del sistema socio economico.
Cosa è in pratica l’utile di sistema ?
L’utile di sistema è la riduzione del lavoro necessario per mantenere la presenza di una lavatrice in una famiglia. Il lavoro necessario è il lavoro necessario a produrla + il lavoro necessario per venderla + il lavoro necessario per usarla + il lavoro necessario per ottenere la qualità standard + l’energia che consuma per funzionare + il lavoro necessario per ripararla + l’energia necessaria per essere riciclata + costo sociale, …,
In una parola: l’utile di sistema riguarda TUTTO IL LAVORO NECESSARIO alla SOCIETÀ passata presente e futura per permettere alle singole persone di fare il bucato in lavatrice.
Nella buona economia CRESCITA FELICE il fatto che il costo della produzione scenda da 500 a 300€ è assolutamente irrilevante quando di fronte a questo abbassamento di costo dovesse salire da 100 a 300€ il costo del riciclo, oppure il costo della riparazione, oppure del sapone, … . La dizione “prodotto ECONOMICO” assume un orizzonte moto più vasto migliorando realmente la vita di tutti: questa è la BUONA ECONOMIA del Nuovo Modello CRESCITA FELICE che può essere praticata da tutti, scegliendo il prodotto che risponde a queste caratteristiche. Vota con il portafoglio!
Mi sembra di sentire il coro: “ ma come faccio a sapere tutte queste cose!”. Far scrivere queste cose in etichetta per permettermi di scegliere una economia per la vita è il primo compito della sana politica della “Civiltà dell’amore”. Vi par poco? Intanto andiamo a naso facendo i conti dell’oste. Se fossimo una Rivista come “Altro Consumo” questo calcolo sarebbe pure un businnes.
Approfondimento 2
E cosa succede oggi con il VECCHIO MODELLO?
Scarica tanti costi sulla società guardando solo il prezzo di produzione del singolo prodotto. Il prodotto non corrisponde più al bene comune:
- Riciclo? Arrangiati, paga il comune, tu metti vicino al cassonetto. Nella Buona Economia il prezzo di riferimento non può essere calcolato sullo smaltimento ma sul riciclo perché le materie prime non sono infinite mentre la buona economia va progettata per funzionare “all’infinito”. Occorre iniziare a progettare in questo senso.
- Riparazione? Sono fatti tuoi dopo che cessa il periodo di garanzia a cui sono costretto dalla legge. E comunque paghi l’uscita del tecnico …
- Pezzi di ricambio? Non oltre i 10 anni dal cessare della produzione e costosi. Basta cambiare modello ogni anno e basta che
- manchi un solo ricambio … .
- Durata? Progetto la macchina in modo che non sia più conveniente ripararla dopo i 10 anni
Risultato: discariche piene, riscaldamento clima, mari inquinati, stipendio che se ne va … e tanto lavoro per le ditte: come dicono in Lombardia “ far e disfar l’è semper laurar”. Nessuno poteva riassumere meglio Mainard Keynes. La buona economia Crescita felice? “Fare e riposare va meglio che sempre lavorare”.