Ma per ritornare alla famiglia occorre togliere le cause che oggi distruggono la famiglia.
Ci vuole qualche riga per spiegare come mai la famiglia viene distrutta. Cominciamo con due precisazioni necessarie
- La famiglia soggetto sociale non è la famiglia soggetto religioso. La prima risponde alla società, la seconda a Dio. Qui di seguito ci limiteremo ad occuparci della famiglia come cellula viva del sociale.
- Tutti noi siamo da sempre in una comunità familiare: sono contemporaneamente parte della famiglia dove sono nato e della famiglia che ho generato. Questo significa che sono nato in una comunità familiare composta da tre famiglie: la mia quella di mio padre e quella di mia madre e verso di queste la mia famiglia ha dei doveri, per esempio mia madre deve accudire suo padre. Quando mi sono sposato la comunità familiare si è allargata a quella dei miei suoceri. La famiglia soggetto sociale assomiglia di più a una comunità che a una coppia maschio-femmina. Non aggiungo poi la considerazione riguardo a mia figlia figlia che si è sposata … , per cui ho doveri anche verso i consuoceri, o delle famiglie che hanno fatto i miei fratelli … . La famiglia soggetto sociale è la comunità familiare.
Il ruolo ineliminabile della famiglia
La comunità familiare soggetto sociale è quella che HA UN RUOLO SOCIALE di natura ontologica, parolona che vuol dire solo che ha ha una serie di ruoli necessari a far sopravvivere l’umanità e la società. Il modello Life giving-life serve appunto a far sopravvivere l’umanità e quindi non può fare a meno della famiglia.
- Il primo ruolo è quello di costruire una comunità . Per necessità di sopravvivenza nasciamo come parte di una comunità che si prende immediatamente cura di noi
- La prima regola che impariamo è lo scambio diretto e gratuito in funzione della vita. Quando avessi cercato di pagare a mia moglie la prestazione sessuale sarei ucciso lì sul posto. Non posso poi conteggiare a mia figlia l’affitto della culla, né a mio padre il fatto che in tarda età io l’aiuti. Lo scambio gratuito in una famiglia è chiamato amore. Non applicare questa regola distruggerebbe l’umanità, senza se e senza ma, perché chi nasce non ha denaro e forse non ne avrà mai.
- Esisto in una famiglia perché la trasmissione della vita mi ha fatto esistere. Senza la trasmissione della vita l’umanità cessa nel giro di una generazione
- Da quando sono nato ricevo l’educazione a trasmettere la vita, imparo ad amare, a costruire una comunità, a costruire una comunità in funzione della vita. La mancanza di questa educazione alla trasmissione della vita distrugge popoli e nazioni ( come accade ora in Italia) e infine mette in pericolo la stessa umanità.
- Ciascuno nella famiglia lavora per il bene comune, magari tra un uffa e un litigio. Ciascun membro della famiglia, padre e madre, ma anche i figli lavorano perché la famiglia che li sorregge si possa sorreggere ancora
- Nella famiglia vige la solidarietà interpersonale, l’aiuto reciproco, per la costruzione e per la salvezza degli singoli.
- La distribuzione del reddito in relazione alle necessità del momento, che viene destinato a ciascuno secondo le proprie necessità del momento, almeno quando è possibile.
Dal punto di vista sociale
Non si può eliminare il fatto che la comunità familiare sia il fine e l’inizio di ogni struttura sociale che per poter esistere ha bisogno che qualcuno trasmetta la vita.
L’educazione alla costruzione della comunità solidale e sussidiaria, che è poi la base dell’impresa di qualità, l’unica in grado di sostituire l’economia consumista perché aumenta il profitto senza aumentare la quantità di prodotto. E dell’economia industriale abbiamo proprio bisogno.
La famiglia è il luogo dove si pratica il rispetto e la costruzione ambientale
La famiglia è il luogo dove si pratica il modello di sviluppo, dove ci poniamo le domande quotidiane che salveranno l’umanità perché esse guidano lo sviluppo economico.
I criteri di sviluppo della comunità familiare determino la qualità della ricchezza: è ricchezza tutto ciò che mi serve nel processo ed educazione alla trasmissione della vita, creazione di una comunità e nella educazione alla capacità di costruire una comunità.
La presenza della comunità familiare è il fine della cultura. Senza la cultura per la vita la società appassisce e muore.
Il tallone d’Achille della famiglia
La famiglia viene costruita dalla cultura. Non occorre nemmeno giustificarlo teoricamente perché abbiamo vissuto praticamente il passaggio culturale prima e pratico poi da famiglia a coppia di fatto.
Il Modello di sviluppo genera la cultura. Vediamo in che modo lo ha fatto il modello consumista.
Il ciclo ateo materialista
Il ciclo ateo materialista primario
- Il prodotto deve raddoppiare
- ciò che è utile è già stato prodotto
- per aumentare il mercato non mi resta che generare la cultura dell’inutile
- la richiesta dell’inutile raddoppia il mercato
Il ciclo è ateo perché nella cultura ha sostituito la vita con l’economia. Dio è Vita in tutte le grandi religioni.
Il ciclo è materialista perché ha sostituito la “produzione” di trasmissione della vita con la produzioni di beni materiali.
Il ciclo consumista è distruttore della mission della comunità familiare
Il ciclo è distruttore della famiglia perché
- non è possibile dividere la società dalla famiglia, la società senza famiglia NON esiste.
- Proprio per questo la sostituzione della mission sociale sostituisce la mission della famiglia. Di conseguenza
- la costruzione della comunità familiare avviene in funzione del consumo
- la trasmissione della vita diventa secondaria al consumo.
Il ciclo consumista esautora la famiglia sostituendolo con la società
E questo perché
- La necessità di raddoppiare il prodotto genera la cultura dell’inutile e dello scarto
- di conseguenza raddoppia la necessità di denaro per accedere al mercato
- entrambi i genitori di conseguenza devono lavorare
- la mancanza di tempo impedisce l’educazione diretta
- La società che deve comunque continuare a vivere produce strutture sociali che sostituiscono l’attività familiare. Il PIL aumenta senza aumentare la ricchezza reale.