Gli indicatori del futuro

Gli indicatori del futuro

Queste parole hanno anche un doppio significato. Si può comprendere questa dimensione degli “indici” ripartendo dal risparmio, sia esso costituito da moneta o da “oggetti di mercato” come una casa.

Il politico, abbiamo visto, ha il compito di tenere in moto il ciclo del risparmio, ossia quel ciclo che realizza in continuazione la necessità di mettere da parte risorse per le possibili difficoltà del futuro.

Futuro, è questa la parola chiave che unisce il risparmio all’investimento perché anche l’investimento ha il compito di creare risorse per il futuro1. Risparmio ed investimento hanno bisogno di coesistere.

Già, collaborare, ma per quale investimento? Come si può misurare il risultato dell’investimento?

Sembrano problemi distanti dalla politica (in particolare da quella che ha l’obbiettivo di essere cristiana), ma in realtà tutti i giorni dobbiamo affrontare questo problema: il governo italiano sostiene che contraendo un debito pari al 2,4% del PIL, ci sarà una espansione economica tanto che il PIL del prossimo anno salirà dell’1,5%.

Proprio oggi, sostenuta dall’ennesimo parere autorevole, l’Europa risponde che il progetto non sta in piedi, che la previsione di miglioramento è esagerata (1,1 invece che 1,5), e che facendo altro debito anche quello attuale diverrà impagabile (= outlook negativo): occorre che l’Italia resti dentro i parametri concordati. Questa che ci bombarda ogni giorno alla TV è appunto una battaglia di indici, e questo al di là delle fantasiose sciocchezze con cui i politici italiani giustificano presso l’opinione pubblica le loro rischiosissime scelte (attacco al popolo italiano, un italiano non dovrebbe dire queste cose,…).

La cosa interessante per noi è che “futuro” è la dimensione che unifica risparmio, investimento e indici.

Gli indici misurano il passato (per dirci come sono andate per esempio le elezioni) ma soprattutto misurano la linea di tendenza per farci prevedere come potrebbe andare nel futuro (l’Italia). Queste previsioni vengono utilizzate negli “Exit pool” previsioni del futuro che certo non sono prodotte da maghi. Ma nonostante l’uomo sia libero e possa decidere quel che vuole, tutti sappiamo il risultato delle elezioni prima che avvenga lo spoglio delle schede, spesso con buona precisione.

Ma come si realizzano le previsioni del futuro? Qualsiasi sia il problema, lo strumento per prevedere il futuro spesso è legato alle linee di tendenza contenute negli indici socio economici ambientali. Il futuro si scrive con l’economia che lo realizza. Difatti questi indici regolano la direzione degli investimenti creatori di futuro attraverso uno strumento che chiamiamo Borsa che così diviene “Borsa dei futuri possibili”. L’attività di compravendita di Titoli della Borsa costruisce il nostro futuro, investendo in una costruzione socio economica ambientale invece che in un’altra. Questo è il caso della “Tezla” che vuole produrre automobili elettriche per sostituire quelle attuali: comprando le sue azioni sviluppiamo il “futuro elettrico” dell’automobile .

Riassumendo l’intero problema possiamo osservare come la società industriale globalizzata sia necessitata a costruire il proprio futuro con l’investimento, e lo possa fare esclusivamente con il denaro che è lo strumento per lo scambio a distanza.

In questa situazione ciò che dicono gli indici è legge: quando un indice prevede un futuro negativo (= outlook negativo), qualche millisecondo dopo vengono vendute quelle particolari azioni, o titoli di Stato. E tutto questo, lo sappiamo già, per preservare nel futuro il valore del risparmio odierno. E poiché qualità dell’investimento e qualità del futuro coincidono, nel fare questa operazione , proprio in Borsa si chiude la costruzione di un futuro incerto e se ne apre un altro più certo (in quanto a reddito), anche in modo terribile come è successo alla Grecia.

Il risparmio si innesta nel mercato proprio qui, negli indici costruttori di futuro remunerativo che lo mantenga. Qualsiasi azienda quotata in borsa che vuole sopravvivere ( e nello stesso modo deve regolarsi anche uno stato), deve rispettare gli indici che la misurano e che talvolta non coincidono con i fondamentali economici . Per questo oggi, mentre scrivo, tutti, anche le banche più grandi (o l’Italia), DEVONO avere un profitto consistente dai loro investimenti, anche a scapito di tutti gli altri aspetti: uscire dai parametri degli indici predittori del loro futuro significa morire o avere enormi difficoltà.

Ma allora come si può cambiare?

Conclusione

La prima cosa da costruire per cambiare il modello di sviluppo sono gli indici del suo dinamismo. Crescita Felice life giving-life ci dice: nasco da lì perché il futuro è fatto da risparmio (generazione di surplus di risorse utili capitalizzate oppure no), il futuro è investimento della risorsa ( risparmio e dell’utile, …) in un dinamismo, ed indici capaci di realizzare il futuro misurandolo da prima che esista.

  1. Futuro da costruire (ciclo)
  2. risorsa (risparmio-utile)
  3. dinamismo (indice)
  4. attivazione socio-economica-ambientale (unificazione del capitale-denaro-generazione delle risorse)
  5. reddito universale (utile di sistema, in grado di attivare soci-ec-am).

in grado di realizzare nuove risorse per il dinamismo di soci-ec-am riattivando così il ciclo In questi giorni di battaglia su Outlook e Rating è meglio spiegare di cosa di tratta. Il nostro futuro è determinato dall’investimento e dagli indici che utilizziamo, e questo  per controllare che il nostro risparmio mantenga nel tempo un potere di acquisto costante. Ovviamente al di là delle azioni di  ladroni e furfanti a cui abbiamo lasciato campo libero.

Gli indicatori del futuro

Questa frase ha vari significati. Si può comprendere questa dimensione degli “indicatori” ripartendo dal risparmio, sia esso costituito da moneta o cristallizzato in  “oggetti di mercato” come una casa.

Il politico, abbiamo visto, ha il compito di tenere in moto il ciclo del risparmio, ossia quel ciclo che realizza in continuazione la necessità di mettere da parte risorse per le possibili difficoltà del futuro.

Futuro, è questa la parola chiave che unisce il risparmio all’investimento perché anche l’investimento ha il compito di creare risorse per il futuro2. Risparmio ed investimento hanno bisogno di coesistere.

Già, collaborare, ma in che modo? Come si può misurare il risultato dell’investimento?

Sembrano problemi distanti dalla politica (in particolare da quella che ha l’obbiettivo di essere cristiana), ma in realtà tutti i giorni dobbiamo affrontare questo problema: il governo italiano sostiene che contraendo un debito pari al 2,4% del PIL, nel prossimo anno  ci sarà una espansione economica tanto che il PIL salirà dell’1,5%.

Proprio oggi, sostenuta dall’ennesimo parere autorevole, l’Europa risponde che il progetto non sta in piedi, che la previsione di miglioramento è esagerata (1,1 invece che 1,5), e che facendo altro debito anche quello attuale diverrà impagabile (= outlook negativo): occorre che l’Italia resti dentro i parametri concordati. Questa che ci bombarda ogni giorno alla TV è appunto una battaglia di indici, e questo al di là delle fantasiose sciocchezze con cui i politici italiani giustificano presso l’opinione pubblica le loro rischiosissime scelte (attacco al popolo italiano, un italiano non dovrebbe dire queste cose,…).

La cosa interessante per noi è che “futuro” è la dimensione che unifica risparmio, investimento e indici.

Gli indici misurano il passato (per dirci come sono andate per esempio le elezioni) ma soprattutto misurano la linea di tendenza per farci prevedere come potrebbe andare nel futuro (l’Italia). Queste previsioni vengono utilizzate, per esempio, negli “Exit pool” previsioni del futuro che certo non sono prodotte da maghi. Ed infatti, nonostante l’uomo sia libero e possa decidere quel che vuole, tutti sappiamo il risultato delle elezioni prima che avvenga lo spoglio delle schede, spesso con buona precisione.

Ma come si realizzano le previsioni del futuro? Qualsiasi sia il problema, lo strumento per prevedere il futuro spesso è legato alle linee di tendenza contenute negli indici socio economici ambientali. Il futuro si scrive con l’economia che lo realizza. Difatti questi indici regolano la direzione degli investimenti creatori di futuro attraverso uno strumento che chiamiamo Borsa che così in pratica  diviene “Borsa dei futuri possibili”. L’attività di compravendita di Titoli della Borsa costruisce il nostro futuro, investendo in una costruzione socio economica ambientale invece che in un’altra. Questo è il caso di “Tezla” che vuole produrre automobili elettriche per sostituire quelle attuali: comprando le sue azioni sviluppiamo il possibile “futuro elettrico” dell’automobile .

Riassumendo l’intero problema possiamo osservare come la società industriale globalizzata sia necessitata a costruire il proprio futuro con l’investimento, e lo possa fare esclusivamente con il denaro che è lo strumento per lo scambio a distanza.

In questa situazione ciò che dicono gli indici è legge: quando un indice prevede un futuro negativo (= outlook negativo) o una diminuzione  di valore nel dinamismo (rating), qualche millisecondo dopo vengono vendute quelle particolari azioni, o titoli di Stato. E tutto questo, lo sappiamo già, per preservare nel futuro il valore del risparmio odierno. E poiché qualità dell’investimento e qualità del futuro coincidono, nel fare questa operazione , proprio in Borsa si chiude la costruzione di un futuro incerto e se ne apre un altro più certo (in quanto a reddito), anche in modo terribile come è successo alla Grecia.

 

Il risparmio si innesta nel mercato proprio qui, negli indici costruttori di futuro remunerativo che lo mantenga. Qualsiasi azienda quotata in borsa che vuole sopravvivere ( e nello stesso modo deve regolarsi anche uno stato), deve rispettare gli indici che la misurano e che talvolta non coincidono con i fondamentali economici . Per questo oggi, mentre scrivo, tutti, anche le banche più grandi (o l’Italia), DEVONO per lo meno mostrare  un profitto consistente dai loro investimenti, anche a scapito di tutti gli altri aspetti: perché uscire dai parametri degli indici predittori del loro futuro significa morire o avere enormi difficoltà.

Ed allora come si può cambiare modello?

Conclusione

La prima cosa da costruire per cambiare il modello di sviluppo sono gli indici del suo dinamismo. Crescita Felice life giving-life ci dice: nasco da lì perché il futuro è fatto da risparmio (generazione di surplus di risorse utili capitalizzate oppure no), il futuro è investimento  in un dinamismo della risorsa (di risparmio e dell’utile, …), ed indici capaci di realizzare il futuro misurandolo da prima che esista.

Ciclo 

  1. Futuro da costruire (dinamismo unitario) in senso vitale e vitalmente operante ( live giving-life)
  2. risorsa (risparmio-utile)
  3. dinamismo (indice)
  4. attivazione socio-economica-ambientale (unificazione del capitale-denaro-generazione delle risorse)
  5. reddito universale (utile di sistema, in grado di attivare soci-ec-am).

 

in grado di realizzare nuove risorse per il dinamismo di soci-ec-am riattivando così il ciclo

 

Un caro saluto

Roberto Roggero


Ciò che genera il futuro è la risorsa disponibile considerata in generale. Essa prende vari nomi: il profitto aziendale che ogni anno un’azienda investe per garantirsi un futuro, l’investimento pubblico che lo stato utilizza per migliorare il proprio futuro, l’investimento privato che … .

1Ciò che genera il futuro è la risorsa disponibile considerata in generale. Essa prende vari nomi: il profitto aziendale che ogni anno un’azienda investe per garantirsi un futuro, l’investimento pubblico che lo stato utilizza per migliorare il proprio futuro, l’investimento privato che … .

2

Valutare per unire

Ci sono in internet interventi molto interessanti sul debito pubblico. Spesso però contengono “corpi estranei” che rischiano di vanificare quanto c’è di buono. Prima di ascoltarli occorre quindi avere ben presente tre setacci per valutare il reale-economico.

Primo setaccio: le fonti.

Tutto ciò che precede la rivoluzione industriale (ossia l’economia che stiamo vivendo) non è paragonabile all’economia pre-industriale del medio evo o della Mesopotamia: le regole di un periodo sono coerenti tra loro e decisamente diverse dall’altro.

Prendiamo per esempio il debito nel mondo biblico.

Le regole erano semplici e collegate all’equivalenza denaro-lavoro persona. Già, perché per produrre lavoro era necessario passare da una persona

  1. Contraevi un debito in moneta
  2. restituivi la moneta avuta in prestito.
  3. Quando non riuscivi a restituire la moneta restituivi il denaro avuto in prestito attraverso il tuo lavoro, diventando schiavo finché non avevi pagato il debito contratto1
  4. ogni tanto la situazione debitoria veniva azzerata con un anno giubilare in cui venivano liberati gli schiavi, si dava loro gli strumenti per vivere e il gioco ricominciava nel senso che il ricco rimaneva ricco, però i debiti pregressi venivano condonati.

L’equivalenza diretta denaro-lavoro produttivo era evidente perché lo strumento per zappare un campo era mediato dalla persona e le abilità tecniche risiedevano in massima parte nella persona. Quando desideravi scrivere una lettera ad una tua filiale in Siria dovevi rivolgerti ad una persona-scrivano, ossia ad una persona con le capacità tecniche per farlo, perché la capacità tecnica si accumulava in massima parte dentro la persona.

Nel 2018 non c’è più questa equivalenza diretta denaro-lavoro produttivo-persona, non c’è più perché la tecnica si accumula al di fuori della persona, si accumula nell’umanità il cui dinamismo la persona deve rincorrere in continuazione. Quando oggi devo comunicare con la mia filiale in Siria o addirittura in Nuova Zelanda mi basta comporre il numero di telefono. Questo telefono non è più costruito dalla tecnica-capacità di una persona , ma da macchine. Si tratta di una scelta obbligata perché oggi la persona non riesce a generare con le proprie mani una qualità equivalente a quella delle macchine.

Oggi occorre prendere atto che ciclo debito-restituzione-schiavitù-giubileo-nuovo debito non è più applicabile, né nella sua interezza e tanto meno solo una sua parte ( ed esempio solo il giubileo).

Prima Conclusione: primo setaccio, i criteri portati a fondamento devono riguardare la rivoluzione industriale degli ultimi 100 anni, gli altri sono inevitabilmente obsoleti.

Un criterio non ha valore perché lo ha detto/applicato il Deuteronomio, Hammurabi o San Francesco, ma dobbiamo agire come un setaccio che “sceglie criticamente” ciò che ci viene proposto senza bloccare tutto.

Secondo setaccio: i 5 perché.

Non voglio tediare ancora sulla “regola dei cinque perché” che abbiamo già trattato e ci rivela un ciclo, ma è interessante comprendere cosa avviene dentro la nostra testa quando questa regola non si conosce.

Supponiamo che io affermi

ad un certo punto la Banca d’Italia scelse istituzioni qualificate estere a cui proporre l’acquisto del nostro debito.”

Quando calo nella testa di chi ascolta una informazione avulsa dal contesto sembra che si sia trattato di una decisione arbitraria di carattere politico,  da cui segue che un’altra decisione di carattere politico uguale e contraria è la strada adatta e possibile per cambiare le cose.

Il ciclo va sempre precisato nella sua interezza. Prendiamo ad esempio una esperienza che abbiamo fatto tutti: la telefonata ad un medico.

Se noi dicessimo solo

  1. dottore sto male il medico non saprebbe che rispondere, per cui siamo costretti a precisare il perché
  2. dottore sto male perché ho la febbre a 40°. A questo punto il dottore potrebbe ordinare della tachipirina, ma se tutto si fermasse lì il dottore sarebbe radiato dall’albo dei medici, perché la febbre ha una causa. E quindi, per conoscerla, il medico viene a visitarci.
  3. Dottore sto male perché ho la febbre a 40°” richiede un altro perché, in quanto è è la polmonite che ha generato la febbre a 40°. La terapia cambia, perché oltre alla “pezza” della tachipirina in grado di abbassare d’urgenza la febbre devo aggiungere la “cura” per la polmonite: serve un antibiotico. Ma quale?
  4. perché ha preso la polmonite?” La visita del medico continua fino a sospettare che la polmonite sia provocata da un determinato ceppo batterico che ho contratto in ospedale me
  5. ntre assistevo mio padre. Sospettata la probabile causa al medico serve un analisi per sapere quale sia questo batterio oppure un antibiogramma per sapere come eradicarlo. Quindi la terapia che
    1. inizialmente è solo tachipirina
    2. è diventata antibiotico con
    3. prescrizione di antibiogramma per assicurarsi che non si tratti si “streptococcus aureus”
  6. Al quinto perché … integro la terapia antibiotica e posso finalmente guarire.

 

Non usare i 5 perché e rimanere solo al primo aspetto del problema IMPEDISCE di affrontare e risolvere il problema anche nell’esempio “ad un certo punto la Banca d’Italia scelse istituzioni qualificate estere a cui proporre l’acquisto del nostro debito.” è come dire sto male. Manca il resto del ciclo che STA PRODUCENDO tutto

 

Conclusione. Secondo setaccio.

I dati hanno significato esclusivamente nel loro contesto ciclico. Occorre controllare sempre che la teoria proposta sia riconoscibile in un ciclo autoattivato di 5 perché, caratteristica che ci consente di andare alle cause reali calando il fatto nel reale storico. Sino a che non è chiaro il ciclo sociale di partenza (il modello) meglio evitare di dare giudizi, pro o contro.

Nel nostro caso di esempio va ricordato che al governo in quegli anni c’era la DC, partito  che avevamo eletto noi cattolici, che c’era una battaglia con i sindacati a colpi di sciopero, con il muro di Berlino e l’URSS alla massima espansione planetaria, con la ferita delle brigate Rosse … con la svalutazione continua della lira ( lira e non euro), un inflazione alta, … : la decisione presa difficilmente è stata una scelta sull’onda dell’emozione o basata su un criterio arbitrario di natura politica.

 

Il terzo setaccio, la necessità essenziale

Un ottimo intervento presente sul nostro sito richiede, per essere compreso e valutato tre setacci. L’azione del setaccio non è quella di fermare “la farina” ma di togliere da essa i corpi estranei.

Il primo setaccio va applicato alle fonti: non si possono citare come buone valutazioni economiche che riguardano l’economia pre-industriale. Abbiamo portato l’esempio del “denaro- debito-lavoro-persona-schiavitù”.

Il secondo setaccio riguarda i cicli: non può essere presa come causa credibile qualcosa di diverso da un ciclo socio-economico (& ambientale). I “5perché “2ci aiutano in questa fatica di scoprire i cicli. Quando ascoltiamo dobbiamo essere molto aperti perché è ovvio che nel 90% dei casi colui che parla non ha idea di cosa sia un ciclo ed un modello di sviluppo: essere aperti significa completare nella nostra testa quello che a lui manca. Purtroppo quando non si usano i “5perché” si finisce per riconoscere la causa in un evento specifico sepolto nel tempo o nella cattiva volontà e quindi di “prescrivere una terapia insufficiente”.

Il terzo setaccio è la necessità “essenziale”. Ci sono cose a cui posso rinunciare e cose a cui non posso rinunciare pena la morte. Per esempio non posso rinunciare al cibo, mentre posso rinunciare all’automobile quando il mio lavoro è entro i cinque chilometri da casa, o anche più. Se in quel raggio sono presenti anche i negozi la bicicletta può sostituire l’auto. Solo la prima è necessaria in modo essenziale per me, la seconda è utile od utilissima.

La necessità essenziale cambia al cambiare del ruolo sociale. Con grande probabilità, nel caso noi fossimo titolari di un negozio di alimentari frutta e verdura, un furgone diventa necessità essenziale per l’acquisto dei beni. La necessità è legata alla funzione

Questo terzo setaccio va applicato ad ogni situazione.

Per esempio quando affermo “ la Germania, quando propone l’acquisto del debito ad entità estere, ritira la vendita dei titoli quando la richiesta dell’interesse si alza troppo, diversamente dall’Italia che non lo fa.” mi devo domandare perché.

In questo caso infatti occorre porsi la domanda

Vendere il debito è una necessità essenziale tanto per l’Italia come per la Germania”?

Magari facendo analisi più approfondite scopriremo che l’Italia ha bisogno di quel debito per coprire la spesa corrente (necessità essenziale come lo è mangiare) mentre la Germania propone quel debito per fare un investimento utile, ma non necessario in questo preciso momento e che quindi può rimandare.

Tre conclusioni-strumento

  1. Valutare ogni esempio in relazione alle caratteristiche della fonte
  2. calare sempre l’affermazione nel ciclo socio-economico ambientale che l’ha generata
  3. Rapportare proposte ed affermazioni in relazione al TIPO di necessità (essenziale) da cui nascono o che vanno a colmare.

Fortificati da questi tre setacci possiamo affrontare l’ascolto di questo interessantissimo intervento di Guido Grossi. Con precauzione. https://www.facebook.com/roberto.lorenzetti.siseco/videos/10215195031100481/UzpfSTE2NDA3NTQxODY6MTAyMTU0NTQxNDIxNDAzMTI/?fref=gs&dti=206078172468&hc_location=group_dialog

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1De 15:1 Alla fine di ogni sette anni celebrerete l’anno di remissione. 2 Ecco la norma di questa remissione: ogni creditore che abbia diritto a una prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo prossimo, lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sarà proclamato l’anno di remissione per il Signore. 3 Potrai esigerlo dallo straniero; ma quanto al tuo diritto nei confronti di tuo fratello, lo lascerai cadere. 4 Del resto, non vi sarà alcun bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario, 5 purché tu obbedisca fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, avendo cura di eseguire tutti questi comandi, che oggi ti dò. 6 Il Signore tuo Dio ti benedirà come ti ha promesso e tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno.

7 Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; 8 anzi gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova. 9 Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero iniquo: È vicino il settimo anno, l’anno della remissione; e il tuo occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe al Signore contro di te e un peccato sarebbe su di te. 10 Dagli generosamente e, quando gli darai, il tuo cuore non si rattristi; perché proprio per questo il Signore Dio tuo ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano. 11 Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese.

12 Se un tuo fratello ebreo o una ebrea si vende a te, ti servirà per sei anni, ma il settimo lo manderai via da te libero. 13 Quando lo lascerai andare via libero, non lo rimanderai a mani vuote; 14 gli farai doni dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; gli darai ciò con cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto; 15 ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese di Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha riscattato; perciò io ti dò oggi questo comando. 16 Ma se egli ti dice: Non voglio andarmene da te, perché ama te e la tua casa e sta bene presso di te, 17 allora prenderai una lesina, gli forerai l’orecchio contro la porta ed egli ti sarà schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. 18 Non ti sia grave lasciarlo andare libero, perché ti ha servito sei anni e un mercenario ti sarebbe costato il doppio; così il Signore tuo Dio ti benedirà in quanto farai.

2I 5perché sono scritti uniti perché sono una vera e propria regola, utilizzata nel mondo economico industriale per andare alle cause di un problema. Vedi Taichi Ohno,Lo spirito Toyota,Einaudi 1993, Chiedersi cinque volte «perché» , § Capitolo secondo, L‘evoluzione del sistema di produzione Toyota n°/p. 27

15- per collaborare occorre usare gli stessi criteri

7.3. L’ecosistema “cristallizza” parte dell’energia destinata a produrre calore (e regola anche la CO2).

 

 

La natura viva ha affrontato con successo il problema di autostenere la vita regolando la temperatura del pianeta attraverso il CICLO della “segregazione di CO2” (contemporanea alla produzione di ossigeno) sotto forma di Carbone o Petrolio, vita e suolo.

La bio-regolazione dell’equilibrio termico avviene attraverso due meccanismi correlati:

  • il primo in grado di ridurre l’effetto serra tramite la riduzione della Co2 gassosa si realizza con l’azione dei vegetali che la “rubano” all’atmosfera trasformandola  in polimeri di carbonio.
  • il secondo in grado di “cristallizzare” l’energia a un livello  di energia più alto del calore sotto forma di polimeri di carbonio, “petrolio” o suolo. Per questa caratteristica energetica il petrolio o il carbone possono essere a loro volta trasformati facilmente  in energia.

 

Su questi due meccanismi, in particolare sul secondo si può fondare la rivoluzione industriale (non importa se classificata come prima seconda, terza,…)[23] e la società che da essa dipende.

 

7.4.  Occorre  che l’economia impari a “cristallizzare” l’energia del sole e regolare la CO2

Riprogettare un ciclo socio-economico in senso organico-dinamico significa far sì che l’intero sistema si comporti sempre di più come la vita organica, captando direttamente dal sole l’energia artificiale necessaria all’economia prima della sua trasformazione in   riscaldamento del suolo [172][1] che alimenta l’effetto serra(fig 2).

Questo tipo di economia ha come fine ultimo generale l’equilibrio termico e come fine immediato il sequestro della CO2 dall’atmosfera attraverso lo sviluppo di ecosistemi [36,141].

Ma diversamente dalla natura che produce “petrolio”, in  questo ciclo economico organico dinamico l’energia viene stivata sotto forma di energia cristallizzata in prodotti industriali utili o discariche inerti(sono la sostituzione del petrolio). È questo il caso dell’energia elettrica solare da pannelli che è “rubata” al riscaldamento del suolo quando viene trasformata

in manufatti attraverso la rivoluzione industriale. Si tratta di una nuova via economica con nuove  caratteristiche ontologiche: Ricchezza (deve produrre nuovi manufatti UTILI), Riutilizzo (di materiali ancora validi senza trasformarli in calore), Riciclo (prodotti esausti), Riforestazione e altissimo Rendimento dei processi costruttivi[22]socio-economici.

[1]     «   Si tratta di una scelta non già “esclusiva”, ma sapienziale e dunque “preferenziale”. Scegliere la “società solare”, come scelta scientifico-tecnologica in funzione della scienza-sapienza ideoprassica dinontorganica, significa tracciare una linea programmatica preferenziale energeticamente non esclusiva quanto a risorse energetiche immediate. Oggi siamo vittime di un sistema energetico sbagliato. E ciò nonostante non è possibile lasciar mancare l’energia ad una società che di energia vive. Se pertanto le centrali atomiche e nucleari come produttrici di energia elettrica per un dato momento risultano un qualcosa di inevitabile, l’importante è che non rappresentino una scelta di principio, la quale condurrebbe alla “società nucleare” come un qualcosa di irreversibile.»   Tommaso Demaria,Atti del Corso di studio Mid di Roma – Centro Nazareth, 26-30 dicembre 1984,FAC Roma 1984[A – IDEOLOGIA-IDEOPRASSI DINONTORGANICA E SCELTA ENERGETICA,II LA SCELTA ENERGETICA, § 11 – IL SOLE COME PRINCIPALE FONTE ENERGETICA p. 37].

 

14- per costruire un nuovo futuro con la natura occorre usare leggi oggettive!

7. Sesta domanda da dove possiamo iniziare?

Posti di lavoro o salvezza del pianeta? Su cosa porre l’attenzione … .

Per rispondere occorre iniziare dal processo di sintesi tra i sistemi governato da leggi oggettive ed universalmente riconosciute.

7.1. Fondare l’economia su leggi oggettive [178]

Noi stessi mangiamo con l’ energia artificiale che sorregge l’intero ciclo economico sociale, senza questa energia artificiale siamo morti.

L’importantissima decisione circa il sistema energetico riguarda l’intera Italia nello spazio e nel tempo.

La nuova via quindi non può essere fondata solo su un leader [53] o su una politica [178]. La via del modello organico-dinamico è segnalata dalle leggi della TERMODINAMICA che un leader o una politica si incarica di realizzare.

« L’energia di un sistema termodinamico chiuso non si crea né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma ad un’altra. »

Inchiniamoci alla legge della termodinamica seguendo la via oggettiva della trasformazione dell’energia.

Il problema dell’effetto serra è generato da una certa quantità di energia che viene riflessa dai gas serra e ritorna a riscaldare il globo terraqueo.

I gas serra sono necessari, per mantenere una temperatura costante. Essi però in quantità eccessiva imprigionano troppo calore alzando la temperatura oltre le possibilità della vita e in quantità scarsa abbassano la temperatura sotto le possibilità vitali. Esiste perciò un equilibrio il cui optimum è quello che stiamo vivendo. Il modello socio economico attuale agisce modificando l’equilibrio verso il riscaldamento producendo calore e CO2.

È l’equilibrio il nostro oggetto di osservazione, non sono i gas serra. Come in una bilancia basta “poco” per spostare l’equilibrio

 

 

 

 

 

Figura 2:effetto serra

 

Come risolvere il problema?

Cominciamo con l’osservare che una risposta ciclica di natura termodinamica esiste da sempre sotto forma di ciclo deputato a regolare la presenza proprio della CO2.

12 – Veramente vuoi togliere futuro ai nostri figli per chiudere una buca oggi?

Cosa significa  “la nuova politica è un sinolo”?

Sinolo significa che l’agire  che produce la vita  è una unità: non è possibile modificare un elemento senza modificare gli altri due.  Ad esempio anche oggi modificare  il comportamento sociale aumentando i consumi interni MEDIATI DALL’INDUSTRIA, porta inevitabilmente alla crescita dell’industria e alla consumo di materie prime naturali: ciò che manca è la costruzione e  gestione dei cicli. Gli scienziati oggi chiamano “Oikos” l’intera casa della vita. La caratteristica dell’”Oikos” è di essere  obbligato alla continua autocostruzione dell’equilibrio del proprio esistere. Per cui si può anche chiamare organismo dinamico l’intero Oikos.

La nuova POLITICA coincide con la costruzione di  un SINOLO DI CRITERI DI SVILUPPO!

 In sostanza significa che L’AGIRE POLITICO  attraverso il modello CRESCITA FELICE TM live giving-live costruisce un UNICO  “sistema”  che orienta l’agire di  tutti verso la trasmissione della vita considerata nel suo complesso attraverso la progettazione della scienza e tecnica  trivalente che sostenga tutti e tre i processi contemporaneamente.

COME FARE? Il primo passo del politico è  possedere lo strumento per concretizzare  questo sinolo: al politico non basta più sapere di buche stradali e di giardini,  o  conoscere solo di etica cristiana od umana, il politico è diventato grande. Finalmente!

 

Approfondimento 1

Leggi tutto “12 – Veramente vuoi togliere futuro ai nostri figli per chiudere una buca oggi?”

11- costruire il futuro è il “nuovo” compito della politica

Quale è lo scopo della nuova scienza politica?

Lo scopo della nuova scienza politica è costruire e collegare in un unico processo costruttivo in funzione della vita

  • il CICLO del nuovo dinamismo autocostruttivo della società e
  • il CICLO del dinamismo autocostruttivo dell’economia industriale rendendoli capaci di governare in funzione della vita.
  • il CICLO del dinamismo autocostruttivo del sistema ecologico.

I tre dinamismi rappresentano un sinolo (una cosa unica chiamata dinamismo dell’Oikos) che  da sola non è più in grado di costruirsi ma che produce e consente la vita umana sulla terra.

  • la natura infatti non ha più in sè stessa i meccanismi costruttivi necessari a  generare la società umana
  • la realtà storica socio-economica non è mai stata pensata  come costruttrice della n
  • atura e non è in grado di farlo
  • l’economia deve passare da sfruttatrice a costruttrice dell’ambiente naturale
Dobbiamo riunificare la costruzione di questi tre elementi
 che ora lavorano un contro l'altro!!!

Nella Nuova Politica le tre dimensioni hanno questo ordine: la società per la trasmissione della vita governa l’economia per l’utile di sistema, ed entrambi sostengono il buon funzionamento del sistema (sin)ecologico dell’Oikos (il sistema vitale che regola la collaborazione delle specie sul pianeta terra).

Leggi tutto “11- costruire il futuro è il “nuovo” compito della politica”

10 – Quale motore muove il NUOVO modello Life giving-life?

L’aspetto più interessante del NUOVO MODELLO socio-economico è che si muove da sé. Life giving-life si costruisce da sè. Ma con o contro il nostro agire?

approfondimento 1

È il NUOVO MODELLO il carterpillar del reale: un problema si pone da sé, si ingigantisce e non cessa la sua azione DI STIMOLO AL CAMBIAMENTO finché il problema stesso non è risolto. Il problema dei problemi lo abbiamo già visto ed è la trasmissione della Vita in senso ancora più ampio di quello che abbiamo descritto questo muove tutto.Tutti possono aderire al NUOVO MODELLO immediatamente vivendo nel loro piccolo la soluzione del problema e diventando “politici” .

« … o infiliamo la strada di una realistica costruzione dinontorganica, o corriamo incontro ad una catastrofe antirealistica, perché l’unico futuro possibile è quello dinontorganico.» Tommaso Demaria,3 LA REALTA’ STORICA COME SUPERORGANISMO DINAMICO,Costruire Bologna 1975,  X Dinontorganismo e futuro dell’uomo , § 8 – O futuro dinontorganico, o catastrofe antirealistica n°/p. 370 ].

Approfondimento 2

Lo vediamo anche nel pratico su tutti i giornali: il problema della CO2 interessa direttamente la trasmissione della vita. In termine tecnico si dice che è un problema salvifico perché la sua mancata risoluzione pregiudica la salvezza dell’intera umanità. Questo problema ha modificato il modo di pensare mondiale  in un numero di anni limitatissimo (una ventina d’anni passano dal vituperato e disatteso incontro di Kyoto alla conferenza di Parigi sul clima ) ha superato per importanza quello dell’espansione economica WTO.

Tutta l’economia mondia ha cominciato a flettersi e a cercare un nuovo modello di sviluppo che riesca da una parte a mantenere in moto l’economia, dall’altra a salvare la situazione del pianeta.

L’uscita degli USA di Trump dall’accordo quale peso ha? L’oggi incerta  uscita degli USA alla fine non avrà alcun effetto sulla soluzione finale,solo la ritarderà provocando fatica e sofferenze in più. Non usciremo dal problema della CO2 sino a che non avremo messo in moto il Nuovo Modello: l’azione del problema e della risoluzione tramite Crescita Felice si stende ben oltre la nostra generazione. Nostra gloria sarà sceglierlo per accelerarne al realizzazione.

 

in effetti è esattamente il contrario della nostra mentalità e proprio per questa differenza un partito politico è chiamato ad un’azione esattamente contraria a quella intuitiva. Vedremo in che senso con attenzione perché riguarda direttamente Solidarietà e tutta la politica Cristiana.

9-In che modo il ciclo industriale realizza la trasmissione della vita?

L’economia è il modo in cui la società costruisce la “dignità della persona”. Senza  il perfetto funzionamento del ciclo  trasmissione della vita nessuna persona calcherebbe questo mondo. Nell’economia industrializzata che viviamo oggi ciascuna parte del ciclo  della trasmissione della vita si realizza attraverso un ciclo economico.

Approfondimento 1

È inutile aggiungere altro. Questa necessità è così evidente e capillare  nella vita odierna da non richiedere alcuna giustificazione: tutte le strutture sociali  passano da un processo economico che le realizza e le mantiene in moto.

Oggi la cultura ha bisogno della TV e della scienza, la comunità familiare  delle azienda per sussistere, la prassi familiare dei prodotti adatti a far funzionare la prassi della trasmissione della vita.

Per semplificare la lettura dell’immagine,  da ora in poi la grafica che descrive i cicli  apparirà in forma piana così ma resta sottinteso che l’ultimo passaggio, per esempio l’utilità di sistema, attiva il primo, nel caso dell’esempio la logica costruttiva dell’organismo sociale. in questo modo viene mantenuta la ciclicità.

8-L’economia è la “macchina sociale” necessaria a realizzare la vita dignitosa?

La macchina sociale  per realizzare i nostri “sogni” c’è e si chiama “ciclo economico industriale”.

Lo abbiamo già intuito riconoscendo all’economia industriale la capacità di trasformare energia artificiale in lavoro utile all’uomo. Abbiamo avuto la conferma quando abbiamo riconosciuto l’utile di sistema come  scopo dell’economia ( di sistema, ossia delle parti e del ciclo insieme) e ne siamo stati sicuri quando abbiamo compreso come naturale  la globalizzazione socio-economica dell’utile di sistema.

Approfondimento 1

Questo è il ciclo: la società per la trasmissione  della vita, nel suo realizzarsi, genera

  • la necessità sociale ( che oggi chiamiamo cliente)
  • mobilita lo sviluppo dell’economia industriale (che oggi chiamiamo fornitore)
  • in modo tale da produrre un “utile di sistema”. Ossia un miglioramento per ciascun partecipante al processo e una perfezionamento del ciclo produttivo stesso

ma non solo, si autoattiva e lo fa quando il miglioramento   fa ricominciare il ciclo produttivo stesso

  • Attiva la realizzazione della trasmissione della vita
  • la trasmissione genera una richiesta sociale
  • la richiesta sociale mobilita lo sviluppo economico industriale
  • che produce l’utile di sistema

E così via…

 

 

 

 

 

 

Approfondimento 2

E oggi come funziona il ciclo del VECCHIO MODELLO?

Lo vediamo, non occorre perderci parole se non riguardo al fatto che questo ciclo è necessitato a produrre lo sviluppo una società attraverso sviluppo economico, la trasmissione della vita che non produce beni economici gli è del tutto indifferente. Cosa comanda lo sviluppo economico che poi si riversa nella società? Lo sviluppo economico richiede il dominio di una parte economica sull’altra e questo dominio diventa reale con la produzione immediata della quantità di denaro maggiore possibile. Perciò nel realizzare questa “super produzione” di denaro il ciclo funziona anche da “pompa” di denaro dal povero verso il ricco. Con tutto quello che ne deriva a livello sociale e che è particolarmente evidente quando lo osserviamo a livello globale.

7-Perché usare il termine   “utile di sistema”  anziché  “bene comune”?

Si usa il termine utile di sistema perché il sistema è soggetto diverso dalla singola persona/parte. Con una analogia paradossale possiamo raffigurare l’utile di sistema con  la costruzione della casa mentre il bene comune lo stipendio dei muratori.

Approfondimento 1

É una “questio de re” e “questio de verbis”. In sé i termini sono sinonimi ma nella accezione comune quando tutte le persone ne hanno un utile si pensa di di aver realizzato il bene comune e la cosa si ferma lì. Si tratta di  un errore colossale: il sistema socio economico rimane mentre le persone nascono e  muoiono in continuazione, evidentemente persone e sistema socio economico  non sono la stessa cosa. Un caso tipico è il debito pubblico che oggi conviene a tutti: sembra bene comune ma domani dovrà essere pagato dai nostri figli.

Per evitare questa confusione la parola “bene comune” viene sostituita dalla espressione “utile di sistema” che modifica il soggetto dell’utile che non è più  la persona ma è il sistema, ossia la logica di sviluppo che sostiene l’insieme delle  strutture sociali ( o sistema sociale).  Meglio utilizzare questa espressione anche se di fatto coincide con il “bene comune”.

Per essere realmente “bene comune”/”utile di sistema” è  necessario che questo sviluppo socio-economico avvenga in direzione della costruzione di una società in funzione  del ciclo di trasmissione della vita.

Ne va del futuro umano.

Approfondimento 2

Nel VECCHIO MODELLO non c’è questa distinzione tra bene comune e utile di sistema, anche nei politici non c’è quasi mai. Nei cattolici la cosa si aggrava ulteriormente per la loro incapacità di ricordare che la persona umana nel cristianesimo  è colei che viene salvata non colei che salva: in questo equivoco il bene comune diviene  ESCLUSIVAMENTE il desiderio della singola persona.

Il disastro che produce la confusione tra bene comune ed utile di sistema è la distruzione delle strutture sociali, esattamente come sta avvenendo in Catalogna: siamo sempre più incapaci di vederci parte di un tutt’uno più grande di noi e che vogliamo servire. E questo accade dalla famiglia allo stato, passando dalla regione e all’azienda, dalla scuola alla chiesa: tutto ciò che richiede sacrificio evidentemente non è più benessere immediato della persona  e va combattuto e possibilmente distrutto. In questa situazione la droga al gioco d’azzardo diventano “diritti umani”.  Aiaiaiaiaiiiii.