1-La struttura socio-economica antivirus

Io credo sia importante guardare la crisi socio-economica prodotta dal  “Coronavirus” cogliendola dal punto di vista del modello di sviluppo. 

Inizio con due considerazioni.

La prima: dove si trova il centro ricerche in grado di produrre il “ pensiero forte” in grado di generare un modello? Rispondo: in questa Chat, perché noi non siamo degli acritici portatori d’acqua, e tanto meno portaborse. In questa chat vogliamo usare il nostro cervello appunto per riconoscere il “pensiero forte”.

La seconda: in cosa consiste il “pensiero forte” nel nostro ambito, ossia in politica? Nella sua vitalità, universalità e concretezza. Questa “forza del pensiero” per necessità universale e concreta è possibile solo quando esso è definito attraverso

  1. criteri di sviluppo vitali ( che per loro natura sono universali)
  2. la modalità di applicarli alla situazione specifica (che genera la concretezza in ogni spazio ed in ogni tempo)

E poiché siamo centro studi e ricerche di un “pensiero forte” vitale, universale e concreto non ci resta che confrontarci con il reale e domandarci:

La struttura socio economica che proponiamo con il nostro partito avrebbe retto al corona virus e a Trump? La fonte delle nostre proposte al trovi in “Oltre il bipolarismo, i cristiano in politica” Monte Citorio, 2017.

Ovviamente noi osserviamo i criteri di sviluppo.

  1. La risposta che viene data allo spargersi dell’infezione è il blocco degli spostamenti e, in definitiva,  la  limitazione della globalizzazione. Si limitano perciò le attività che richiedono lo spostamento tra comunità come le università in cui gli studenti vengono da località diverse, gli assembramenti anche nelle chiese, negli stadi ecc . Ma naturalmente occorre mangiare e lavorare, per cui queste ultime attività continuano, come gli ospedali , ecc anche se i supermercati isolati, finalmente, tendono a fornirsi in loco.
    Il criterio di sviluppo salvifico è “ spingere al massimo l’autonomia vitale e vitalmente operante”.
  2. La risposta data da Trump alla crisi economica è stata “vuoi vendere in USA, vieni a produrre negli USA!” . Overossia: una comunità deve produrre ciò che le serve, almeno per quanto può, anche se questa comunità è grande come gli USA.
    Questo criterio di sviluppo costruttivo economico è “ costruire l’autonomia economica vitale e vitalmente operante”. Il che, però, è il contrario della globalizzazione libera del WTO.

    Quale criterio di sviluppo ha proposto Solidarietà?

  3. Il criterio di sviluppo generale proposto da Solidarietà è il “KmZero”, che già intuitivamente si mostra come l’incarnazione della società antivirus e dell’economia trumpiana. La sua realizzazione avviene accompagnandolo con le altre caratteristiche che lo rendono sempre più possibile (struttura sociale MGR, autonomia energetica, polispecializzazione produttiva, just in time… vedi Matrice) .

A questo punto, dovendo definire il criterio di sviluppo KmZero ( attenzione è un criterio, non riguarda solo frutta e verdura) potremmo dire che è la sintesi dei due criteri di sviluppo precedenti : “ spingere al massimo la costruzione dell’autonomia organica (…-socio-economico-ambientale) costruendo una comunità vitale e vitalmente operante”collegata a rete con altre comunità.”


La STRUTTURA SOCIALE proposta da Solidarietà è quindi adatta tanto a limitare l’espansione del virus quanto ad incarnare i nuovi equilibri economici. Esame SUPERATO.

2- soluzione attraverso l’autocostruzione di strutture

La STRUTTURA SOCIALE proposta da Solidarietà è quindi adatta tanto a limitare l’espansione del virus quanto ad incarnare i nuovi equilibri economici. Esame SUPERATO.

E riguardo alla realizzazione dell’agenda 2030 dell’ONU?

L’agenda 2030 si compone di 17 obbiettivi. Quale differenza c’è tra realizzazione di un obbiettivo e realizzazione di un modello. Prendiamo il primo obbiettivo così riassunto .

1 SRADICARE LA POVERTA’ .
Mai più con meno di 1,25 dollari al giorno. 
La principale sfida è mettere fine entro il 2030 alla povertà estrema, in modo che nessuno viva con meno di 1,25 dollari al giorno. Si prevede anche l’ampliamento, a livello nazionale, dei sistemi di protezione sociale per i gruppi vulnerabili.


Illustrazione 1: Immagine tratta dal testo di Kate Raworth "Economia della Ciambella"

SOLUZIONE per OBBIETTIVO: In questo caso la strada per realizzarlo può essere la carità (tutti gli stati SI AUTO-TASSANO obbligandosi a fornire 50 dollari al mese per ogni abitante indigente del pianeta. L’Italia, per esempio, si tassa per dare ad ogni “etiope” povero 50 euro al mese. La povertà non c’è più ma la fonte è esterna alla comunità povera.

SOLUZIONE cambio MODELLO: realizzo il KmZero socio economico ambientale anche in “Etiopia”. In questo modo distribuisco l’industrializzazione sul pianeta e quindi la fonte dei 50€ viene ad essere interna alla comunità “etiope”.

Il passaggio non è facile come a dirsi, perché per impiantare l’industria ci deve essere una scuola, un mercato protetto alla TRUMP, una  struttura socio-economica-ambientale, ossia che tenta di essere autosufficiente in tutto dalle materie prime (energia solare, metalli, agricoltura ecc.), nella produzione di macchine utensili, alla modificazione della società e dei suoi criteri di sviluppo profani.

Costituire un processo autoattivato socio-economico-ambientale non è facile ed è sicuramente lungo, Non può quindi nascere da solo, ma ha bisogno di entrambe le cose: di una carità che si smorza nel tempo al crescere della autosufficienza e della costruzione di un modello.

Il controllo del successo autocostruttivo non può, ovviamente, essere il PIL, ma deve essere un indice del dinamismo organico socio-economico-ambientale verso l’autosufficienza.

Come intuiamo l’obbiettivo è identico, ma il lavoro costruttivo avviene SU ASPETTI DIVERSI, uno definitivo e liberante, l’altro no.

Io credo di poter affermare che il nostro programma, attraverso il KmZero e le sue implicazioni, realizza in modo pieno anche il primo obbiettivo dell’agenda 2030, oltre che alla struttura sociale Antivirus e Econonico-trumpiana. Il nostro programma è attualissimo proprio perché realizzandolo si realizza l’Agenda ONU.

3-L’autoregolazione di un modello

Osservando la struttura di un modello spesso sfugge la caratteristica di autoregolazione che dobbiamo progettare.  Cerchiamo di coglierla attraverso l’Agenda ONU 2030. Anche i seguenti punti dell’agenda 2030 ONU hanno nella struttura reticolare organico dinamica la migliore modalità di realizzazione. INIZIAMO DA

2 SICUREZZA ALIMENTARE In 800 milioni soffrono la fame.

L’11,8 per cento della popolazione mondiale fa fatica ad alimentarsi. Ora l’Onu si propone di garantire a tutti il diritto al cibo, di mettere fine alla malnutrizione, alla denutrizione e di promuovere l’agricoltura sostenibile.

Ogni ciclo è autocostruzione e autocontrollo (feedforward&feedback).

C’è una quantità giusta per ogni cosa, anche per il cibo: in occidente siamo obesi (anche io lo sono) mentre altri soffrono la fame.

Poiché noi siamo SCIENZIATI del modello, lavoriamo per introdurre metodi di controllo automatici accanto ai criteri di sviluppo. Quale la differenza tra obbiettivo e metodo?

OBBIETTIVO: L’obbiettivo può essere ottenuto producendo il cibo in “Canada” e distribuendolo in “India”. Questo significa finanziamento della produzione attraverso tasse, trasporti del grano attraverso metà del globo, e dipendenza da chi produce con distruzione della produzione locale. Avviene infatti che quando il grano “Canadese” è disponibile gratis in “India”, nessuno lo produca più in “India” in quanto non riuscirebbe a venderlo e pagarsi così le spese.

MODELLO DI SVILUPPO: L’obbiettivo viene realizzato stimolando l’autocostruzione comunitaria attraverso il KmZero. Si genera perciò una struttura SOCIALE protetta, “First America” diventa “First KmZero”. Prima vendo il prodotto interno all’interno, poi acquisto all’estero per quel che mi manca; e il prodotto non lo posso vendere ad un prezzo minore di quello prodotto internamente perché pongo i dazi. Come faceva il Giappone per il riso. Infatti il Modello non è SOLO economico come ora, ma devo costruire il modello socio-economico-ambientale: devo costruire insieme le tre cose.

Autoregolazione.

Fattore di costruzione e fattore di controllo. Oggi il denaro regola automaticamente la quantità prodotta attraverso la legge della domanda e dell’offerta. Noi crediamo che questa auto-regolazione della quantità prodotta sia una legge economica ed invece è una legge organica. Nell’organismo infatti per ogni produzione c’è il rispettivo controllo. Per esempio la quantità di zucchero nel sangue, la glicemia, ha due ormoni che la regolano: il glucagone che la alza, ma raggiunta una certa quantità ematica interviene l’insulina (l’ormone ANTAGONISTA) ad abbassarla e a bloccare la produzione: sono proprio dei recettori specifici che avvisano il pancreas “siamo arrivati a livello comincia a produrre insulina”.

Poiché l’auto regolazione produzione/saturazione è una legge organica è ineliminabile

dall’economia industriale. In che modo il KmZero si interfaccia con questa auto regolazione, in questo caso nella produzione di alimenti? Attraverso la regolazione dei dazi che paga il sostegno alle aziende. L’aumento della produzione interna produce una diminuzione dell’importazione. La riduzione dei dazi sull’importazione porta minor sostegno alle aziende interne che quindi riducono la propria espansione “fittizia” rientrando poco a poco nella legge che regola la quantità prodotta attraverso la saturazione.

E all’inizio quando i poveri non hanno denaro? Torna qui, come nel primo punto la necessità della carità che fornisce il prodotto necessario gratis come nell’obbiettivo ONU, e anche il denaro per comperarlo alle persone indigenti, ma che sfuma al crescere dell’autonomia che, necessariamente, produce massa monetaria e la mantiene in Loco.

In questo modo si genera una rete di KmZero, diversi e di diversa grandezza per ogni tipologia di prodotto.

Nel costruire il Modello di Francesco la cosa fondamentale è comprendere che consiste nella costruzione insieme di RAZIONALITà PRODUTTTIVE E DICONTROLLO, in pratica di equilibri logico-automatici in funzione della Vita.

Anche nel caso della SICUREZZA ALIMENTARE il criterio KmZero supera la prova.

Come te, vogliamo una economia stabile e duratura

Ma per farlo dobbiamo cambiare le cause  delle continue crisi economiche.

Come mai abbiamo una crisi dietro l’altra? per due motivi legati ai criteri usati per  il dinamismo economico

  1. Il dinamismo della riduzione dei costi richiede nuovi impianti più produttivi e quindi concorrenza con altri, la concorrenza quantitativa si basa  sull’economia di scala. Ossia devo essere in grado produrre, oppure produrre effettivamente, oltre le richieste attuali del mio mercato.
  2. Il continuo sforzo per conquistare altri mercati  instaura un meccanismo “mors tua vita mea” ossia sopravvive il più forte.
  3. la vittoria  del più forte destabilizza le aree perdenti: senza economia non si mangia. A questo punto  per sostituire ciò che non riescono più a produrre le aree perdenti quando riescono generano nuovi prodotti. Il prodotto totale necessario a mantenere in equilibrio il sistema economico raddoppia ma
  4. il pianeta è limitato e quindi non può sopportare l’ espansione infinita necessaria all’economia di scala per sopravvivere.

aumento necessario e continuo della produzione e limiti del pianeta sono i due motivi per cui questa economia consumista è insostenibile

Mors tua vita mea è il motivo per cui questa economia è instabile

ciclo autodistruttivo dell’economia consumista

La soluzione del problema è facile  ma complessa, ossia comporta la soluzione contemporanea di più problemi ,  ed  inizia dal sistema energetico con la preferenza dell’energia dolce  assieme ad un tipo di economia organico dinamica   che  NON richieda l’espansione della quantità prodotta. Economia organica,  ossia in grado di mantenere in moto anche i processi di auto-costruzione sociale ed ambientale.

 

Come te, vogliamo diminuire la disoccupazione

Ma per diminuire la disoccupazione occorre cambiare le cause della continua chiusura di imprese.

La disoccupazione è legata al criterio di sviluppo “mors tua vita mea” utilizzato per garantire il dinamismo industriale che rende instabile l’economia e produce la distruzione della vita sul pianeta.

E’ però legato anche al  necessario dinamismo scientifico-tecnico. Oggi ci troviamo nella rivoluzione industriale 4.0: l’intelligenza artificiale entra in modo sempre più massiccio nei processi produttivi eliminando manodopera e consentendo così di ridurre i costi.

  1. Il mercato internazionale ha costi produttivi inferiori ai miei, per salvarmi
  2. Investo sull’Intelligenza Artificiale per ridurre i costi a parità di qualità
  3. Il fine dell’Intelligenza Artificiale è produrre una migliore qualità senza  bisogno dell’uomo
  4. Per pagare i costi sostenuti posso così eliminare personale , attivando  di conseguenza  il ciclo di sostituzione della produzione con un nuovo prodotto.  Con la Rivoluzione Industriale IL PERSONALE LO ELIMINO IN OGNI CASO tanto che io sia il vincitore quanto che sia il perdente.

effetto

  1. eliminando personale riduco la capacità di spesa della società che lavora
  2. La società per salvarsi aumenta  la quantità di beni prodotti e diventa instabile
  3. l’economia ad espansione infinita che ne segue distrugge l’ambiente.

La soluzione  di questa situazione insostenibile è complessa, nel senso che è composta da tutte e tre le componenti che caratterizzano il sistema socio-economico-ambientale

  1. Famiglia come soggetto sociale per riportare il consumo sociale alla ricchezza reale
  2. economia dinontorganica di qualità totale,
  3. politica ambientale compatibile con lo sviluppo industriale

Come te vogliamo ritornare alla famiglia soggetto sociale

Ma per ritornare alla famiglia occorre togliere le cause che oggi distruggono la famiglia.

Ci vuole qualche riga  per spiegare come mai la famiglia viene distrutta. Cominciamo con due precisazioni necessarie

  1. La famiglia soggetto sociale non è la famiglia soggetto religioso. La prima risponde alla società, la seconda a Dio. Qui di seguito ci limiteremo ad occuparci della famiglia come cellula  viva del sociale.
  2. Tutti noi siamo  da sempre in una comunità familiare: sono contemporaneamente parte della famiglia dove sono nato e  della famiglia che ho generato. Questo significa che sono nato in una comunità familiare composta da tre famiglie: la mia quella di mio padre e quella di mia madre e verso di queste la mia famiglia ha dei doveri, per esempio mia madre deve accudire suo padre. Quando mi sono sposato la comunità familiare si è allargata a quella dei miei suoceri. La famiglia soggetto sociale assomiglia di più a una comunità che a una coppia maschio-femmina. Non aggiungo poi la considerazione  riguardo a mia figlia  figlia che si è sposata … , per cui ho doveri anche verso i consuoceri, o  delle famiglie che hanno fatto i miei fratelli … . La famiglia soggetto sociale è la comunità familiare.

Il ruolo  ineliminabile della famiglia

La comunità familiare  soggetto sociale è quella che HA UN RUOLO SOCIALE di natura ontologica, parolona che vuol dire solo  che ha ha una serie di ruoli necessari a far sopravvivere l’umanità  e la società. Il modello Life giving-life serve appunto a far sopravvivere l’umanità e quindi non può fare a meno della famiglia.

  1. Il primo ruolo è quello di costruire una comunità . Per necessità di sopravvivenza nasciamo come parte di una comunità che si prende immediatamente  cura di noi
  2. La prima regola che impariamo  è lo scambio diretto e  gratuito  in funzione della vita.  Quando avessi cercato di pagare a mia moglie la prestazione sessuale sarei ucciso lì sul posto. Non posso poi conteggiare a mia figlia l’affitto della culla, né a mio padre il fatto che in tarda età io l’aiuti. Lo scambio gratuito in una famiglia è chiamato amore. Non applicare questa regola distruggerebbe l’umanità, senza se e senza ma, perché chi nasce non ha denaro e forse non ne avrà mai.
  3. Esisto in una famiglia perché la trasmissione della vita mi ha fatto esistere. Senza la trasmissione della vita l’umanità cessa nel giro di una generazione
  4.  Da quando sono nato ricevo l’educazione a trasmettere la vita, imparo ad amare, a costruire una comunità, a costruire una comunità in funzione della vita. La mancanza di questa educazione alla trasmissione della vita distrugge popoli e nazioni ( come accade ora in Italia) e infine mette in pericolo la stessa umanità.
  5. Ciascuno nella famiglia lavora per il bene comune, magari tra un uffa e un litigio. Ciascun membro della famiglia, padre e madre, ma anche i figli  lavorano perché la famiglia che li sorregge si possa sorreggere ancora
  6. Nella famiglia vige la solidarietà interpersonale, l’aiuto reciproco, per la costruzione e per la salvezza degli singoli.
  7. La distribuzione del reddito in relazione alle necessità del momento, che viene  destinato a ciascuno secondo le proprie necessità del momento, almeno quando è possibile.

Dal punto di vista sociale

Non si può eliminare il fatto che la comunità familiare sia il fine e l’inizio di ogni struttura sociale che per  poter esistere ha bisogno che qualcuno trasmetta la vita.

L’educazione alla costruzione della comunità solidale e sussidiaria,  che è poi la base dell’impresa di qualità, l’unica in grado di sostituire l’economia consumista perché aumenta il profitto senza aumentare la quantità di prodotto. E dell’economia industriale abbiamo proprio bisogno.

La famiglia è il luogo dove si pratica il rispetto e la costruzione ambientale

La famiglia è il luogo dove si pratica il modello di sviluppo, dove ci poniamo le domande quotidiane che salveranno l’umanità perché esse guidano lo sviluppo economico.

I criteri di sviluppo della comunità familiare determino  la qualità della ricchezza: è ricchezza tutto ciò che mi serve nel processo ed educazione alla  trasmissione della vita, creazione di una comunità e nella educazione alla capacità di costruire una comunità.

La presenza della comunità familiare è il fine della cultura. Senza la cultura per  la vita  la società appassisce e muore.

Il tallone d’Achille della famiglia

La famiglia viene costruita dalla cultura. Non occorre nemmeno giustificarlo teoricamente perché  abbiamo vissuto praticamente il passaggio culturale prima e pratico poi da famiglia a coppia di fatto.

Il Modello di sviluppo genera la cultura. Vediamo in che modo lo ha fatto il modello consumista.

Il ciclo ateo materialista

Il ciclo ateo materialista primario
  1. Il prodotto deve raddoppiare
  2. ciò che è utile è già stato prodotto
  3. per aumentare il mercato non mi resta che generare la cultura dell’inutile
  4. la richiesta dell’inutile raddoppia il mercato

Il ciclo è ateo perché nella cultura  ha sostituito la vita con l’economia. Dio è Vita in tutte le grandi religioni.
Il ciclo è materialista perché ha sostituito la “produzione”  di trasmissione della vita con la produzioni di beni materiali.

Il ciclo consumista è distruttore della mission  della comunità familiare

Il ciclo è distruttore della famiglia perché

  1. non è possibile dividere la società dalla famiglia, la società senza famiglia NON esiste.
  2. Proprio per questo la sostituzione della mission sociale sostituisce la mission della famiglia. Di conseguenza
  3. la costruzione della comunità familiare avviene in funzione del consumo
  4. la trasmissione della vita diventa secondaria al consumo.

Il ciclo consumista esautora la famiglia sostituendolo con la società

E questo perché

  1. La necessità di raddoppiare il prodotto genera la cultura dell’inutile e dello scarto
  2. di conseguenza raddoppia la necessità di denaro per accedere al mercato
  3. entrambi i genitori di conseguenza devono lavorare
  4. la mancanza di tempo  impedisce l’educazione diretta
  5. La società che deve comunque continuare a vivere produce strutture sociali che sostituiscono l’attività familiare. Il PIL aumenta senza aumentare la ricchezza reale.

 

 

 

 

Come te vogliamo salvare l’equilibrio del pianeta vivo

Il clima sta cambiando, le risorse rinnovabili sono insufficienti. Ma per salvare il pianeta occorre cambiare le cause che distruggono il futuro nostro e dei nostri figli.

Avete mai visto la bilancia di un farmacista, basta pochissimo per muoverla. L’equilibrio naturale viene mosso dalla rivoluzione industriale.

la distruzione del pianeta nasce dal ciclo economico che  per autocostruirsi ha bisogno di espandersi. Il ciclo ci dà da mangiare, a noi, a tutti i 7 miliardi di uomini. La produzione di cibo si deve ripetere in continuazione per farci sopravvivere e quindi non c’è modo di fermarla, né di fermare la produzione di trattori, né il trasporto dei camion e delle navi …né tutta quella parte di azione umana che chiamiamo economia industriale consumista.

Il ciclo dell’inutile

Il problema è la produzione dell’inutile e dello scarto necessario solamente per aumentare la richiesta di mercato e far lavorare tutti .

la limitazione del pianeta vivo, l’equilibro vivo vitale e vitalmente operante

La vita sul pianeta è organizzata in cicli e la conosciamo con il nome  ecosistema.  Eco perché composto anche da vita, sistema perché ogni cosa è collegata all’altra attraverso cicli tra di loro coordinati. La sinecologia studia questa relazione tra  cicli sistemici che obbedisce al criterio “vita tua vita mea”  . L’ecosistema  sinecologico  ha già prodotto  un equilibrio vitale e vitalmente operante presente da centinaia di migliaia di anni.

La limitazione dell’equilibrio della temperatura

Abbiamo costruito la nostra civiltà su questo tipo di temperatura generata dall’effetto serra.  Su questa distribuzione della temperatura e della piovosità abbiamo costruito la nostra economia e civiltà. Modificare l’effetto serra significa  rifare tutto da capo, la civiltà  come l’economia. A questo va aggiunto il problema del mondo animale che non è attrezzato per il cambiamento climatico repentino che stiamo vivendo e si estingue.

Il feedback economico autodistruttivo consumista, l’equilibrio della CO2

L’uomo ha scelto di produrre energia dall’energia fossile e non vuole smettere e questo che sta usando  è esattamente il ciclo opposto a quello naturale. La natura  consuma energia e sotterra la CO2 in più sotto forma di petrolio e carbone, noi dissotterriamo petrolio e carbone per produrre energia. Il risultato finale  è un disequilibrio sempre maggiore.

Il feedback autodistruttivo consumista di adattamento al clima.

L’innalzamento della temperatura legata all’equilibrio climatico produce un feedback auto distruttivo del sistema consumista che stiamo vivendo  perché

  1. il raddoppio della produzione produce l’innalzamento della CO2 emessa
  2. l’innalzamento della CO2 produce l’aumento della  temperatura
  3. l’aumento della temperatura costringe a comperare “condizionatori”
  4. per produrre e far funzionare “il condizionatore” (ossia qualsiasi congegno di stabilizzazione dell clima) devo produrre energia da petrolio che produce un ulteriore innalzamento della CO2 emessa, … e il ciclo ricomincia.
la risposta al clima di tipo tecnico nel sistema consumista attuale peggiora la situazione

Il risultato finale è che il ciclo consumista produce  ricchezza inutile e mortifera, un palliativo necessario. Va intercettata la causa cambiando  il modello di sviluppo con life giving life.

Il feedback autodistruttivo socio economico  consumista, il limite delle risorse, dal fertilizzante all’equilibrio atmosferico dell’ossigeno.

Inutile proseguire nell’elenco delle disgrazie. Anche ad occhio, leggendo il giornale, sappiamo che è impossibile l’espansione infinita dell’economia perché il 21 agosto di ogni anno abbiamo già terminato le risorse rinnovabili.

Particolare disgrazia in questa situazione disastrosa riveste la produzione di ossigeno per respirare che opera la natura. Sapete come fanno a sapere gli astronomi che un modo è abitato? Perché nell’atmosfera è presente ossigeno: senza la vita l’ossigeno si combina tutto chimicamente e in atmosfera non ce ne è. La vita è l’UNICO produttore di ossigeno per l’atmosfera.  Il plancton è il principale produttore di ossigeno  della natura ma la sua quantità è in pericolo per il cambio climatico.

L’autodistruzione consumista  attraverso l’inquinamento …

La soluzione è life giving-life

La soluzione è il cambio di modello in modo che per sussistere l’economia  non richieda più di aumentare la quantità prodotta.

 

Come noi vuoi un Europa Unita? Cambia modello

Cambia questo modello che mette una contro l’altra le economie europee e gli stati che devono difendere la propria economia

Il ciclo della “conflittualità morbida” europea. Soft-War

L’Europa non riesce a riunificarsi per un problema economico- culturale

  • L’economia è instabile per la necessità dell’economia di ridurre i costi
  • l’aumento della capacità produttiva in un mercato stabile genera nello sviluppo industriale il criterio “mors tua vita mea
  • La ricchezza si distribuisce e mantiene in relazione alla industrializzazione del paese di conseguenza  …
  • Qualsiasi stato che vive di PIL deve sorreggere le proprie industrie a scapito degli altri per non andare in default come la Grecia.
  • tra stati Europei si instaura il criterio di sviluppo dell’Unione “mors tua vita mea” addolcito dai trattati europei e dalla necessità di far fronte a pericoli ancora maggiori, per esempio agli USA, anche loro in guerra economica con tutti.

Con il criterio “mors tua vita mea” l’Europa resterà sempre divisa.

Se si vuol unire l’Europa occorre adottare il criterio di sviluppo in “vita tua vita mea“. Occorre cambiare questo  modello di sviluppo consumista  con Life giving-life.

Come noi vuoi che ciascuno abbia ricchezza sufficiente?

Fai sì che ogni nazione, regione, comunità abbia la sua industria. Cambia alla radice, cambia le cause della concentrazione industriale, cambia modello di sviluppo. Scegli Life giving-life.

meccanismo dello sviluppo industriale

Chi deve garantire le  risorse necessarie alla vita? Vediamo in ordine di apparizione, dalla nostra nascita in poi, chi è il fornitore della ricchezza alla persona.

  1. In primo luogo troviamo la famiglia che redistribuisce la ricchezza al suo interno secondo le necessità di ciascuno.
  2. poi viene la società (comune, regioni, stato) a cui ci affidiamo fin dalla maternità ospedalizzata che  ridistribuisce le ricchezze della comunità attraverso prestazioni (scuole, sanità, servizi pubblici, …) oppure pensioni a vario titolo (invalidità, reddito di cittadinanza, assegno di disoccupazione, pensione lavorativa …)
  3. infine  il reddito da lavoro legato alla presenza di una qualche forma di economia industrializzata, sia agricola che industriale.
  4.  Ma prima di noi, assieme e dopo di noi c’è l’ambiente che fornisce tutto ciò che chiamiamo ricchezza.

Ma quando osserviamo bene la fonte del denaro necessario a  trasformare i beni naturali in qualcosa di utile all’uomo, necessario a pagare il mio lavoro, necessario alla società e a sostenere la famiglia è sempre l’economia industriale.

La pompa del denaro

L’economia industriale non fabbrica denaro ma lo sposta da una parte all’altra del globo. Oggi  è in Cina, ieri era in Arabia, l’altro ieri negli USA. alla fine, come tutti sappiamo, la presenza di denaro è legata alla quantità dell’industria, al lavoro e al profitto. L’economia industriale, e l’azienda in particolare si comporta come una pompa di denaro che toglie da una parte del mondo per riversarne in un’altra.

Noi riceviamo denaro da questa impresa  e quindi,  perché ciascuno abbia ricchezza sufficiente, occorre che tutti lavorino per produrre qualcosa di utile. Quando produciamo lavoro inutile distruggiamo l’ambiente, e non ce lo possiamo più permettere, ne va della nostra stessa sopravvivenza.

Il ciclo della concentrazione industriale (o gigantismo industriale)

Lo sviluppo industriale in un mercato senza espansione avviene attraverso il criterio “Mors tua vita mea”,  per realizzare Life giving-life occorre sostituirlo con “vita tua vita mea“. Ma non basta.

L’aumento dell’autonomia delle comunità

Per distribuire la ricchezza occorre che le imprese utili siano distribuite uniformemente, questo si può fare sviluppando la socio-economia ambientale Life giving-life  anche attraverso  un criterio  già conosciuto che si chiama chilometro zero (KMzero). Il KMzero preserva la comunità e quindi la persona che vi partecipa.

KMzero è un criterio: mentre l’impresa agricola è appunto appena fuori della città è ovvio che non posso  avere una fabbrica di automobili in ogni paese. Il KMzero si sviluppa progressivamente e si adatta alla situazione del massimo rendimento. Un esempio è la Toyota di Bologna che ha tutti i suoi fornitori in un raggio di 100 Km: il grosso della massa monetaria resta in Italia e ciascun italiano ha la sua ricchezza.

La globalizzazione diventa la globalizzazione del KMzero, la concentrazione industriale si riduce, la massa monetaria resta in loco, la scienza e tecnica muta verso la scienza e tecnica  che stiamo preparando per gli uomini che andranno su Marte.  Non è tutto ovviamente, per saperne  di più scarica conoscere life giving-life: qualità significa  (ridurre, riutilizzare,riciclare)